(AGI) - Agrigento, 17 ott. - Il sindaco anti-abusivi di Licata Angelo Cambiano, non si dimette, almeno per il momento. "Voglio continuare a fare il sindaco, ma a precise condizioni", ha detto il primo cittadino nel corso della conferenza stampa convocata in Municipio dopo che la settimana scorsa aveva accusato Stato e Regione di averlo lasciato solo. Ha spiegato di avere parlato con il ministro dell'Interno Angelino Alfano: "Mi ha confermato la disponibilita' del Governo a essere presente un tavolo sulla 'Questione Licata', rafforzando il dialogo anche sul tema della lotta all'abusivismo, e il confronto sulle misure per la crescita della citta'. Stessa disponibilita' ho incassato dal sottosegretario all'Istruzione Davide Faraone. Passaggi importanti. Del resto ho sempre sentito vicini il prefetto, il ministro dell'Interno, il Governo nazionale". Non cita in questa lista la Regione e il governatore Rosario Crocetta che accusa di essere "inadempienti". Cambiano ha detto di avere ricevuto una sua telefonata ("Si e' scusato per le parole utilizzate ieri pubblicamente"), e ha fatto ascoltare un audio con la voce del presidente: "Se non si vuole demolire, basta acquisire il bene alla pubblica utilita' e la magistratura non interviene". Un colpo basso per Cambiano, minacciato e sotto scorta proprio per la sua fermezza su questo punto: "Cosi' passo per fesso e incapace, esponendomi ancora di piu'", si sfoga il primo cittadino", ma le demolizioni - prosegue - non si fermano. Lo prevede la legge, non e' una scelta politica, ma di legalita' e tutti devono fare la propria parte senza tradire il proprio mandato e i prorpi doveri. Comunque, Crocetta si e' scusato e lo vedro' mercoledi' per parlare di Patto per Licata. Manifestazioni che non sottovaluto". (AGI)
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