(AGI) - Palermo, 27 set. - "Ci vuole qualcuno che si assume le responsabilita'. Se non si fanno piangere non si arrivera' mai... falli piangere tutti...". Cosi' parlavano gli uomini del racket, intercettati dai carabinieri. Uno spaccato che emerge dall'operazione "Grande passo 4" che con l'arresto di dodici persone ha smantellato la nuova struttura di comando dello storico mandamento di Corleone. Parole da cui emerge la forte pressione sul territorio e il clima di violenza e di intimidazione, tra minacce, botte, roghi e danneggiamenti, che danno piu' valore alla scelta degli imprenditori di ribellarsi al pizzo e denunciare dando impulso alle indagini che hanno prodotto l'operazione di oggi. Un'altra conversazione rimarca il peso del nipote di Bernado Provenzano, Carmelo Gariffo, tra gli arrestatidi oggi: "C'e' una impresa di Catania - dice il suo interlocutore - che deve fare un lavoro, dagli undici ponti di Prizzi fino al bivio di Vicari. Un lavoro di circa 5 milioni. Se dici che ci dobiamo muovere... Carme', se tu dici no chiudiamo il discorso". La risposta di Gariffo: "Dobbiamo prendere tutte le informazioni possibili, iniziando da chi e' l'ingegnere, che lavoro e', che ditta e vediamo come siamo combinati...". (AGI)
Mrg
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