(AGI) - Palermo, 21 mar. - Esuberi e licenziamenti. Tutto confermato. Formalizzata a Palermo, questa mattina, da Almaviva ai sindacati la procedura di licenziamento collettivo per 1.670 lavoratori palermitani. Parte la mobilita' anche per 918 lavoratori a Roma e 400 a Napoli. La societa', che gestisce call center in varie regioni, e che per occupati rapresenta la principale azienda privata della Sicilia, ha illustrato i numeri relativi al margine diretto di produzione, e a Palermo il rapporto ha certificato il 9,6 per cento di ricavi a fronte di un obiettivo minimo che si sarebbe dovuto attestare attorno al 21%. Secondo l'azienda questi risultati, dovuti ai processi di delocalizzazione delle gare al massimo ribasso e delle assenze di regole utili al settore dell'outsourcing, hanno costretto al licenziamento. Esplode subito la protesta. Domani migliaia di lavoratori sciopereranno in piazza Indipendenza, davanti alla Regione, per sollecitare la politica "ad assumere un ruolo attivo". Per questa vertenza, viene spiegato, "servono misure eccezionali e ognuno e' chiamato ad assumersi le proprie responsabilita'". E' una "decisione devastante per migliaia di famiglie", afferma la Uilcom Sicilia, che ha ribadito ancora una volta che va cercata una soluzione immediata, riaprendo la trattativa con il governo nazionale. I sindacati affermano che i grossi committenti, pubblici e privati, devono garantire la sostenibilita' delle commesse presenti in Sicilia: "Almaviva deve utilizzare gli ammortizzatori sociali", pari a 61 milioni di euro, messi a disposizione dal governo, "e partecipare attivamente a un processo di normalizzazione dell'intero settore". Se pero' Almaviva non e' disposta ad impegnarsi, per Giuseppe Tumminia della Uilcom, "e' opportuno che passi la mano a qualche imprenditore disposto a garantire la continuita' occupazionale o a Palermo scoppiera' il caos. Non e' pensabile che si mettano per strada migliaia di persone". (AGI)
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