(AGI) - Cagliari, 24 mar. - Il 2016 registra una frenata della domanda mondiale di prodotti sardi. Dopo il modesto aumento registrato nel 2015, lo scorso anno (i dati dell'ultimo trimestre sono comunque ancora provvisori) si e' chiuso con una flessione dell'11% valore dei prodotti e servizi esportati pari a 4,2 miliardi di euro. E' quanto emerge dall'ultima rilevazione del centro studi della Cna in base alla quale il risultato negativo e' stato originato dalle esportazioni al di fuori dei 28 paesi Ue, dove la domanda e' stata quantificata in meno di 2,5 miliardi di euro, quasi il 22% in meno rispetto al 2015. In base ai dati dell'associazione artigiana si amplifica dunque il trend fortemente recessivo dell'export fuori dall'Unione Europea, mentre all'interno dei 28 paesi Ue la domanda, gia' in forte espansione nel 2015, cresce ancora nel 2016 (+10,7%). Il peso dell'export regionale verso i paesi Ue, che si era ridotto sensibilmente tra il 2011 e il 2014, torna cosi' a crescere, attestandosi nel 2016 al 41%.
Un contributo rilevante al calo complessivo - rileva la Cna - e' stato determinato dall'industria petrolifera (che con un valore dell'export pari a 3,4 miliardi rappresenta l'81% del totale delle attivita' economiche e l'84% del valore riferito alle attivita' manifatturiere): nel 2016 la riduzione del valore e' stata de 12,5%, un calo su cui impatta la dinamica delle quotazioni, stante il corrispondente aumento del 7% in termini di quantita'. Il report della Cna evidenzia comunque una dinamica complessivamente negativa per tutte le principali attivita' industriali dell'export regionale: agroindustria e chimico-farmaceutico in primis. In particolare il valore delle esportazioni dei prodotti dell'agro-alimentare (182 milioni di euro) si e' ridotto del 7%, quello dell'industria chimico-farmaceutica (141 milioni) ha perso quasi il 17%. In controtendenza l'attivita' siderurgica che cresce quasi del 3% rispetto al valore esportato nel 2015 e si attesta su 196 milioni di euro alla fine del 2016. (AGI)
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