(AGI) - Andria, 9 dic. - A poche ore dall'esplosione verificatasi stamattina nel palazzo del commissariato di polizia di Andria, e' stata esclusa, con certezza, la possibilita' che si sia trattato di un attentato. L'esplosione, che si e' verificata al piano terra del commissariato, in prossimita' dell'ingresso, e' stata infatti provocata dalla deflagrazione di un reperto, sequestrato e custodito nei locali del commissariato, consistente in un barattolo di conserva di pomodoro con all'interno sali e zucchero. Il contenuto - spiegano dalla Questura di Bari - era "un falso ordigno non caratterizzato da potenzialita' lesiva, che ha subito una modificazione chimica, causata all'ossidazione a contatto con il metallo dell'involucro, tale da trasformare i sali in picrato di ammonio, materiale esplodente sensibile ad urti e sfregamenti".
Il falso ordigno, custodito all'interno dell'ufficio Reperti, era destinato alla distruzione, anche in vista dell'attivita' di ricognizione e riordino degli uffici reperti della Questura e dei commissariati disposta recentemente dal questore Carmine Esposito.
Le indagini dovranno chiarire come mai il materiale repertato si trovasse all'interno del sacco dei rifiuti, trasportato dall'addetto alle pulizie rimasto ferito nell'esplosione. L'uomo e' stato ricoverato dopo l'esplosione all'ospedale di Barletta, con una prognosi di 20 giorni per ipoacusia neurosensoriale, ustioni alla gamba ed al piede sinistro ed abrasioni agli arti. Anche un dipendente della polizia municipale di Andria, presente al momento dei fatti negli uffici del commissariato, e' rimasto lievemente coinvolto nell'esplosione, con una prognosi di 5 giorni per contusione. (AGI)
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