(AGI) - Torino, 20 mar. - Due allenatori di calcio giovanile, rispettivamente di 50 e 20 anni, sono stati arrestati a Torino con l'accusa di violenza sessuale ai danni di minori e diffusione su internet di materiale pedopornografico. Le indagini, condotte dalla polizia postale e coordinate dalla Procura di Torino, hanno permesso di individuare un terzo soggetto, architetto torinese e arbitro delle giovanili di calcio, non interessato tanto al materiale multimediale, quanto a combinare incontri diretti con i minori, spesso utilizzando come scusa di dover praticare loro massaggi tonificanti. L'allenatore 50enne si trova in carcere, mentre il collega piu' giovane ai domiciliari. Per l'arbitro e' scattato invece l'obbligo di firma.
L'indagine e' partita dopo la denuncia per violenza sessuale presentata dai genitori di un ragazzo di 16 anni con la passione per il calcio. Il giovane ha trovato il coraggio di raccontare alla madre che il suo allenatore di calcio, il 20enne torinese, aveva tentato un approccio sessuale notturno mentre i due dormivano a casa di quest'ultimo, dopo aver terminato la preparazione atletica per una partita. Dall'analisi del materiale successivamente sequestrato, e' emerso il modus operandi di tipo seriale che il 20enne adottava per adescare le proprie prede, individuate in base all'eta' e classificate attraverso l?anno di nascita. Dopo essersi guadagnato la fiducia dei ragazzi, interagiva con loro in chat, promettendo in cambio dei 'favori' come un ruolo da titolare in squadra o facili guadagni.
Gli inquirenti hanno ascoltato piu' di 15 minori, che hanno confermato gli episodi di violenza. L'analisi di quanto sequestrato a casa all'allenatore 50enne, ha permesso agli investigatori di provare che l'uomo sfruttava il collega piu' giovane per collezionare materiale pedopornografico sempre aggiornato, rinvenuto in gran quantita' sui supporti informatici in suo possesso. Lo stesso 50enne, in compagnia dell'arbitro, in compagnia dei minori, si sarebbero recati in piu' di un'occasione in luoghi isolati, con la scusa di insegnare ai ragazzi a guidare, sfruttando invece la circostanza per tentare approcci sessuali.
(AGI)
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