(AGI) - Torino, 23 feb. - Per la prima volta al mondo, all' ospedale Molinette della Citta' della Salute di Torino, e' stato trapiantato dopo nefrectomia con il robot un rene proveniente da una paziente portatrice di rene ectopico pelvico di 45 anni, una rara anomalia congenita che puo' portare, come in questo caso, a dolore cronico ingravescente ed infezioni necessitanti l'intervento chirurgico di rimozione. La signora, era stata costretta a sospendere la sua attivita' lavorativa da un anno fino alla decisione di rimuovere il rene.
Si e' proceduto all'intervento di rimozione del rene comunque ben funzionante ma destinato allo scarto, lasciando aperta una piccola possibilita' di trapiantarlo in un'altra persona in dialisi che avesse delle caratteristiche tali da poter tentare l'intervento. Nella reportistica mondiale e' la prima volta che viene utilizzata la chirurgia robotica a fronte di una situazione anatomica vascolare estremamente pi� complessa.
La sequenza di interventi si e' svolta luned� in "una staffetta chirurgica", dove solo al termine del primo intervento e della valutazione "su banco" del rene si e' potuto pensare di utilizzarlo per un trapianto.
La nefrectomia e' stata eseguita con tecnica robotica dal professor Paolo Gontero (Direttore dell'Urologia universitaria dell'ospedale Molinette della Citta' della Salute di Torino), insieme al dottor Alessandro Greco ed agli anestesisti Alessandra Davi ed Elisabetta Cerutti.
"La chirurgia robotica - spiega Paolo Gontero - e' stata fondamentale in questa particolare situazione di un rene in posizione anomala a stretto contatto con l'utero e con una vascolarizzazione complessa. L'aiuto del robot ha permesso l'accuratezza chirurgica necessaria in un intervento cosi' delicato. Il robot Da Vinci di ultima generazione in dotazione presso la Citta' della Salute viene correntemente utilizzato in campo urologico per interventi oncologici su prostata, rene e vescica".
Il dottor Maurizio Merlo (Direttore della Chirurgia Vascolare ospedaliera delle Molinette), che insieme al dottor Aldo Verri ed agli anestesisti Antonella Marzullo e Luisella Panealbo (dell'�quipe dottor Pier Paolo Donadio) ha eseguito la ricostruzione vascolare del rene ed effettuato la fase vascolare del trapianto, sottolinea come "si sia trattato di un rene con una complessita' di arterie mai presentata prima d'ora per un trapianto nella trentennale tradizione della Chirurgia Vascolare ospedaliera delle Molinette, abituata ad operare su tutti i distretti vascolari anche in condizioni sia di estrema urgenza che di difficolta'. L'esperienza maturata in decenni di attivita' ha consentito di risolvere anche questa situazione permettendo il trapianto di questo rene".
La fase successiva e' poi stata eseguita dai dottori Omid Sedigh ed Andrea Bosio, urologi, che hanno ricostruito la via urinaria del rene, anch'essa anomala, insieme a quella del ricevente.
Il trapianto e' tecnicamente riuscito ed il paziente di 51 anni, sganciato dalla dialisi, e' in costante miglioramento, ricoverato presso la terapia semi-intensiva della Nefrologia universitaria e seguito dall'�quipe nefrologica diretta dal professor Luigi Biancone, che afferma: "due situazioni di sofferenza e di calvario sono state trasformate entrambe in lieto fine, grazie alla generosita' della signora ed all'esperienza pluridisciplinare del trapianto renale di Torino che si e' dimostrata ancora una volta vincente".(AGI)
Chc