(AGI) - Torino, 24 ott. - Il Moscato d'Asti archivia una
"ottima" vendemmia e continua a crescere sui mercati
stranieri, in particolare negli Stati Uniti. Sono state 80
milioni le bottiglie prodotte, di cui l'85 per cento esportate
all'estero (dati luglio 2016), secondo quanto riferisce il
Consorzio per la tutela dell'Asti (che si occupa di valorizzare
e promuovere nel mondo l'Asti docg e il Moscato d'Asti docg,
oltre a svolgere funzioni di controllo sull'intera filiera). Il
Consorzio riunisce 174 realta', di cui 79 aziende vitivinicole,
52 case spumantiere, 16 cantine cooperative, 15 aziende
vinificatrici, 12 aziende viticole.
"C'e' un indotto importante - spiegano i responsabili -
sono infatti 4mila le aziende coinvolte nella filiera
produttiva dell'Asti e del Moscato d'Asti". In particolare, il
vigneto a Moscato bianco si estende per 9700 ettari in un
territorio che comprende 52 Comuni nelle province di
Alessandria, Asti e Cuneo. E se in Russia, le vendite dell'Asti
risentono ancora della crisi, negli Stati Uniti il Moscato
continua la sua crescita, complice anche la 'promozione' dei
rappers americani che, citandolo nelle loro canzoni, "lo hanno
consacrato come vino di tendenza tra i giovani".
"Si puo' parlare di Moscato mania in Usa - fanno sapere dal
Consorzio - e' un mercato importante per noi e su cui puntiamo
molto. A meta' novembre saremo impegnati con serate di
promozione del Moscato a Miami, San Francisco e New York, dove
coinvolgendo il grande pubblico americano, racconteremo il
legame tra il vino e il territorio". Non e' un caso che proprio
un Moscato d'Asti abbia accompagnato, lo scorso mese di
settembre, il dessert del pranzo all'Onu offerto ai capi di
Stato e di Governo dal segretario generale delle Nazioni Unite
Ban Ki Moon. Un Moscato "Scrapona" dell'azienda Marenco di
Strevi, firmato dalle tre sorelle del vino Michela, Doretta e
Patrizia Marenco che continuano la tradizione di famiglia tra
le colline alessandrine. "Quando ce l'hanno detto non
riuscivamo a crederci - afferma Michela Marenco - esportiamo
molto negli Stati Uniti, ma che il nostro Moscato fosse stato
bevuto da tanti Capi di Stato all'Onu non potevamo immaginarlo.
E' stato l'unico vino italiano sulla tavola di quell'evento
cosi' importante". (AGI)
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