(AGI) - Campobasso, 23 mar. - In un momento in cui la tecnologia in campo medico e scientifico progredisce di giorno in giorno, che valore ha il rapporto "umano" tra medico e paziente? E soprattutto qual e' il futuro della medicina intesa come "arte", ovvero la possibilita' da parte del medico di affidarsi alla propria capacita' deduttiva? A queste domande ha risposto il seminario dal titolo "Dallo sciamano al cybermedico: evoluzione ed involuzione di una nobile arte", promosso da 'La Rete Onlus', associazione molisana di sostegno ai malati oncologici. L'incontro molto partecipato di ieri pomeriggio al Circolo Sannitico di Campobasso e che rientra nel piu' ampio progetto dei 'Mercoledi' della Prevenzione' e' stato presieduto dal dottor Giuliano Camposarcuno, medico condotto e gastroenterologo. A lui il compito di condurre i presenti in un interessante viaggio dagli albori della medicina, partendo dalle figure dei sacerdoti che si interponevano tra il mondo umano e le divinita', fino alle piu' recenti scoperte. I "consigli" della scuola salernitana tra il dodicesimo e quattordicesimo, la scoperta dei raggi X di Wilhelm Conrad Rontgen, sono stati cosi' solo degli esempi di un lungo excursus compiuto da Camposarcuno, il quale, in qualche modo, ha sottolineato il bisogno necessario di tornare a una medicina che, pur servendosi della tecnologia, sia capace sempre di partire da quell'imprescindibile contatto umano. Torna in questo senso l'importanza della visita per cio' che concerne i medici di base, il cui ruolo nell'epoca odierna sta assumendo una dimensione differente. Un rapporto bidirezionale nel quale il medico metta a disposizione degli altri tutta la propria "arte" e i pazienti abbiano la voglia di affidarsi all'esperto, tralasciando troppo spesso fuorvianti ricerche in rete. "In questo senso quell'arte del medico - dice Camposarcuno - non va incontro a un declino inarrestabile, ma proprio attraverso le nuove invenzioni puo' guardare al futuro, avendo sempre ben presente che il punto di partenza non puo' che essere la relazione umana". (AGI)
Red/Ett