(AGI) - Milano, 9 mar. - "Non ce la faccio piu' a vedere gente sgozzata, teste mozzate e tutto questo sangue. Voglio tornare in Italia, voglio uscire da qui e scappare dalla guerra perche' non ho trovato quello che cercavo". Monsef El Mkhayar, il presunto foreign fighter marocchino di 21 anni ora in Siria e imputato a Milano per terrorismo internazionale, avrebbe consegnato questo 'messaggio' 5 mesi fa al telefono alla zia Malika. La donna, ascoltata oggi come teste, ha aggiunto che anche un paio di giorni fa il nipote le avrebbe riferito lo stesso desiderio.
"In questi giorni sarebbe voluto tornare, ma non ha potuto perche' in Siria e' tutto bloccato. Speriamo - ha aggiunto - che rientri tra una settimana". Malika ha spiegato che Monsef, l'altro ieri, l'avrebbe rassicurata: "Mi ha detto che, non appena torna, 'vado dalla polizia a raccontare tutto quello che ho visto: se mi condannano mi danno un anno o due. Io nel frattempo vi lascio mia moglie e mia figlia'". Gli inquirenti non sono tuttavia certi che queste frasi siano state realmente pronunciate da Monsef. (AGI)
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