(AGI) - Genova 29 giu. - Retail e PMI. E' su questi target che puntera' l'offerta della nuova Carige che vuole arrivare al 2020 con un bilancio rafforzato, maggiore efficienza, rifocalizzazione della banca e una rinnovata offerta ai clienti. Questi i punti salienti del nuovo piano strategico approvato oggi dal cda della banca e che dovra' ora superare l'esame della Bce. La banca genovese si e' posta dei target da raggiungere nei prossimi quattro anni: ricavi a 827 milioni, costi operativi a 507 milioni, cost income al 61,4%, costo del rischio a 50 b.p. e return on equity al 7%. Si tratta del primo piano dell'era Malacalza che punta a rilanciare l?attivita' del gruppo nei prossimi cinque anni rafforzandone il ruolo di banca commerciale di riferimento del territorio. Il piano strategico per il periodo 2016 ? 2020 si basa su assunzioni macroeconomiche conservative che stimano una crescita contenuta (PIL italiano +0,9% nel 2020), il persistere di un contesto di bassi tassi di interesse (Euribor 3 mesi negativo fino al 2019 e 0,7% nel 2020), la contenuta crescita nella concessione di nuovo credito (+2,9% al 2020). Il rafforzamento del bilancio avverra' tramite la dismissione di una parte di crediti deteriorati per circa 1,8 miliardi di cui 900 milioni entro la fine del 2016; i rimanenti, nella seconda meta' del 2017. L'intervento contribuira' a riportare il peso del credito deteriorato a fine piano al 19.9% sul totale del credito. Per quanto riguarda il miglioramento dell'efficienza della banca, previste iniziative che interesseranno il territorio con la chiusura di 106 filiali puntando su una maggiore automazione e digitalizzazione dei processi che, spiega il Gruppo, liberera' risorse da dedicare alla clientela e all'attivita' commerciale. La rifocalizzazione del Gruppo avra' carattere innanzitutto geografico, a vantaggio delle aree storicamente core del Gruppo come Liguria e Toscana, con la rivisitazione della presenza nelle regioni meno strategiche. (AGI)
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