(AGI) - Genova, 29 dic. - "Poche idee e soprattutto piu' tasse per tutti, aumento dei costi della politica e cementificazione senza regole". E' il bilancio tracciato dal gruppo del Partito Democratico in Regione Liguria in merito ai primi sette mesi della giunta Toti. Circa le tasse "invece di tagliarle, come aveva promesso in campagna elettorale - aggiunge la capogruppo, Raffaella Paita - Toti ha deciso di alzarle. L'irpef regionale, che dal prossimo anno verra' pagata da circa 350 mila liguri in piu' (visto che la soglia di esenzione e' passata da 28 mila euro annui a 15 mila), costera' alle tasche dei cittadini circa 100 euro ciascuno, a cui si dovranno poi sommare gli effetti, ancora difficili da quantificare, della salata "tassa-Giampedrone" sui rifiuti. La Giunta infatti ha deciso di multare i Comuni che non raggiungeranno, in materia di riciclo, le percentuali fissate dalla nuova legge approvata dalla maggioranza. E visto che si tratta di parametri altissimi la sanzione e' sicura e cosi' anche la Tari aumentera'". Sul fronte dei costi della politica "oltre a chiamare manager da fuori regione come per Filse, per i direttori sanitari, il direttore generale della Regione e il capo di gabinetto (evidentemente il governatore pensa che i liguri non abbiano le capacita' necessarie) - prosegue Paita - Toti ha anche stipulato, da quando e' stato eletto, 21 contratti di consulenza". Paita punta il dito anche contro le dimissioni, da consiglieri, di due assessori eletti nel listino del presidente (con il conseguente ingresso in Consiglio di due nuovi consiglieri) e contro la scelta della Giunta di mantenere la sede di piazza De Ferrari. "L'affitto costa circa 1,5 milioni di euro all'anno - spiega la capogruppo del Pd - nonostante l'amministrazione precedente avesse acquistato la seconda torre di via Fieschi (nella prima si trovano gli uffici dei gruppi consiliari oltre al Consiglio regionale, ndr) con l'obiettivo di trasferire li', entro i prossimi due anni, tutti gli uffici distaccati per risparmiare sugli affitti". Paita critica, poi, l'approvazione del Piano Casa Toti-Scajola, che "rende permanente una misura straordinaria come questa e inverte la rotta che la Liguria aveva intrapreso negli ultimi anni, aumentando il cemento, premiando chi aveva usufruito del condono e consentendo ampliamenti fino al 60 per cento nell'entroterra". Sul capitolo dei trasporti, poi, "anche in questo caso - afferma Paita - la mano di Toti si e' vista sin da subito. Non solo il suo assessore Berrino e' riuscito a concordare con le Ferrovie un orario invernale capace di scontentare tutti i pendolari liguri, ma anche il treno promesso da Toti che avrebbe dovuto collegare Genova a Milano in un'ora si e' rivelato un flop: il viaggio inaugurale di ieri - conclude - ha dimostrato che impiega un'ora e mezza, quanto un normale Intercity". (AGI)
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