(AGI) - Roma, 23 feb. - Il tavolo della trattativa tra la giunta M5S, l'As Roma e la societa' Eurnova ripartira' domani a meta' pomeriggio. Ma se due settimane fa l'intesa finale sembrava a portata di mano, ora la situazione sul progetto del club giallorosso di realizzare il suo stadio di proprieta' a Tor di Valle e' tutt'altro che chiara. Le parole di ieri di Beppe Grillo hanno spiazzato molti, quel si' allo stadio vincolato allo spostamento in un'altra zona, costringerebbe ad azzerare l'iter amministrativo e a ricominciare da capo. Una mossa che ha suscitato il malumore dei proponenti, perche' la discussione si e' spostata nuovamente a monte: non piu' le cubature da limare al 'business park' adiacente all'impianto ma la localizzazione stessa dell'opera. Una richiesta di variazione del sito, infatti, farebbe decadere il percorso della Conferenza dei servizi - che si concludera' il 3 marzo - chiamata ad emanare o meno il permesso di avviare i lavori.
In Campidoglio l'attesa e' tutta per il parere che la sindaca Virginia Raggi e i consiglieri del gruppo M5S hanno chiesto all'Avvocatura capitolina. Dal documento i grillini attendono soprattutto risposte che li mettano al riparo dal rischio di un'azione legale da parte dei proponenti se il progetto naufragasse. In Campidoglio vogliono sapere se e' possibile ravvisare profili di illegittimita' nel testo votato dall'Assemblea capitolina il 22 dicembre 2014 che assegnava la "pubblica utilita'" allo studio di fattibilita' presentato dalla societa' giallorossa e della Eurnova del costruttore Luca Parnasi. Sarebbe forse questa l'unica soluzione per stoppare l'operazione, che trova alcuni consiglieri M5S tiepidi per le cubature eccessive e li ha esposti alle critiche da parte dei militanti di base. Mentre il ritiro della delibera appare una strada piu' complessa, visto che esporrebbe il Campidoglio al rischio causa da parte dei proponenti, che hanno investito risorse forti di un testo che riconosceva la "pubblica utilita'" del loro progetto. Cosi', la riunione di domani rischia di diventare l'ennesimo vertice interlocutorio, con la scadenza del 3 marzo distante ormai solo otto giorni senza che sia emersa ancora una soluzione. Domani intanto sono attesi anche gruppi di tifosi che - annunciano sui social - sono pronti a manifestare sotto le finestre di Palazzo Senatorio durante il vertice tra le parti. (AGI)
Rmy/Vic