(AGI) - Bologna, 20 giu. - In Emilia Romagna consumi in calo nei primi tre mesi dell'anno. Una flessione che accentua la tendenza negativa del trimestre precedente: e' quanto emerge, in sintesi, dall'indagine congiunturale sul commercio al dettaglio realizzata in collaborazione tra Camere di commercio e Unioncamere Emilia-Romagna. Per gli esercizi al dettaglio in sede fissa, le vendite a prezzi correnti subiscono una nuova flessione (-0,9 per cento) nel primo trimestre 2017 rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. L'incertezza pesa sulla possibilita' di una ripresa diffusa. L'aggravarsi della tendenza negativa, emerge dall'indagine, e' riflesso nell'appesantimento del saldo tra le quote delle imprese che rilevano un aumento o una diminuzione tendenziale delle vendite, che scende a -13,3 punti, e dal leggero peggioramento dei giudizi sull'eccedenza delle giacenze: qui il saldo sale a 10,2 da 8,2 punti percentuali. Grazie anche alla stagionalita', e' atteso un miglioramento delle vendite nel corso del secondo trimestre, ma il saldo tra le valutazioni delle imprese non va oltre 0,4 punti percentuali. In particolare, la tendenza negativa ha interessato le tipologie del dettaglio specializzato, con una flessione delle vendite dell'1,2 per cento, sia per l'alimentare, che per il non alimentare, mentre gli iper, super e grandi magazzini hanno realizzato un leggero aumento dello 0,5 per cento. Inoltre, si conferma la forte correlazione tra l'andamento delle vendite e la dimensione aziendale. Il segno e' marcatamente rosso nel primo trimestre 2017 per le vendite della piccola distribuzione (da 1 a 5 addetti), in calo del 2 per cento, e solo leggermente negativo per le medie imprese (da 6 a 19 addetti), in flessione dello 0,2 per cento, mentre aumentano lievemente le vendite per le imprese con 20 o piu' addetti (+0,1 per cento). In Emilia Romagna, alla fine del primo trimestre, erano attive 45.938 imprese del dettaglio, con un calo dell'1,4 per cento (639 unita') rispetto all'anno precedente. La tendenza negativa, emerge dallo studio di Unioncamere regionale, e' determinata dalla rapida riduzione delle societa' di persone (-285 unita') e da quella piu' ampia delle ditte individuali (-485 unita'). Grazie soprattutto all'attrattivita' della normativa delle societa' a responsabilita' limitata, crescono rapidamente solo le societa' di capitale (+3,1 per cento, +131 unita'). (AGI)
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