(AGI) - Ferrara, 11 gen. - Una piccola cifra era gia' stata data - 80 euro- 1000 era la cifra promessa all'amico d'infanzia per l'omicidio dei genitori, che da tempo meditava, ma che non aveva il coraggio di compiere. L'altra sera invece e' successo. Sono stati uccisi nel sonno tra le 3 e le 5 del mattino della notte del 10 gennaio i due genitori di Riccardo Vincelli, Salvatore - 59 anni - , ristoratore, e la moglie Nunzia di Gianni, di 45. Il figlio- secondo la ricostruzione dei carabinieri di Comacchio e Ferrara che hanno fermato i due giovani, 16 e 17 anni, con l'accusa di omicidio premeditato in concorso - avrebbe fatto entrare l'amico in casa, nella villetta a Pontelangorino. Quest'ultimo avrebbe invece compiuto il massacro con un ascia, colpendo i genitori nel sonno, mentre lui era in un'altra stanza: dopo lo avrebbe aiutato a trascinare i corpi, nel tentativo di farli sparire in una canale, i volti nascosti sotto a dei sacchetti di plastica. Ma la situazione e' risultata piu' difficile del previsto e l'arrivo del giorno ha fatto cambiare i piani: alla fine e' stato il sedicenne a dare l'allarme ai carabinieri, dicendo di essere appena tornato da casa dell'amico dove aveva passato la notte. Ma le versioni dei due minori era iniziata subito a vacillare. Nella notte, l'interrogatorio fiume: a cedere per primo e' stato proprio l'amico, definito piu' 'sensibile', che ha fatto anche ritrovare agli inquirenti in un canale vicino l'arma del delitto e i vestiti insanguinati. Movente del delitto, i continui dissapori in casa tra il sedicenne e i genitori, che lo accusavamo di prendere brutti voti e di non fare nulla per evitarlo. Sconcerto e dolore in paese, dove il sedicenne era per tutti un bravo ragazzo come tanti, un ragazzo educato che si vedeva in giro, a scuola e nel bar con gli amici. (AGI)
Ari