(AGI) - Bologna, 24 set. - Residenti sul piede di guerra a Bologna per l'ennesima notte all'insegna della movida nel centro citta'. Nel mirino delle proteste dei comitati di cittadini ci sono le feste notturne con tanto di musica e tamburi nel quartiere universitario, in piazza Verdi. Ultimo episodio denunciato dall'Associazione Assopetroni e' avvenuto proprio la scorsa notte: "invece di pulire i muri" l'associazione "andra' a denunciare i responsabili dei mancati interventi contro i gravi fatti di disturbo della quiete pubblica che - sottolinea Assopetroni - da notti si verificano in zona universitaria". Proprio questa mattina, infatti Giuseppe Sisti, militante dell'associazione dei residenti di via Petroni, e' rimasto per qualche tempo all'esterno della Procura, in quel momento negli uffici erano presenti solo il procuratore aggiunto Valter Giovannini e il pm di turno, con l'intenzione di presentare un esposto che probabilmente sara' formalizzato nei prossimi giorni davanti a polizia o carabinieri. Schiamazzi notturni, feste non autorizzate e musica ad alto volume rappresentano da anni motivi di contrasto tra collettivi studenteschi e residenti 'reduci' da nottate insonni. Un fenomeno ancora non risolto che ha avuto l'apice sabato scorso con il party studentesco in piazza Aldovandi, nel centro citta'. Episodio, quest'ultimo, che ha portato una pioggia di critiche (arrivate anche dal suo stesso partito) contro il sindaco Virginio Merola 'colpevole' di aver 'bacchettato' le forze dell'ordine nel lamentarne la scarsa tempestivita' di intervento. Una 'frattura' poi ricomposta al termine di un incontro chiarificatore tra il primo cittadino ed il Questore di Bologna. Sul tema del diritto al riposo si e' espresso anche il procuratore aggiunto di Bologna, Valter Giovannini definendolo come "una componente della salute individuale" e spiegando che il diritto alla salute e' "costituzionalmente tutelato". Un fenomeno, quello delle movide notturne, da non sottovalutare secondo il magistrato anche per le possibili conseguenze in termini di sicurezza. "Uno stress nervoso determinato dalla sensazione soggettiva di vivere in un ambiente rumoroso - ha detto Giovannini in una recente intervista a Nettuno Tv - potrebbe portare alcune persone a reazioni inconsulte di cui si pentirebbero subito dopo". (AGI)
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