(AGI) - Bologna, 30 mag. - Una valanga di rifiuti - in totale 125 mila tonnellate, tra urbani e speciali - con falsi codici di identificazione che ne permettavano uno smaltimento illecito nell'impianto di via Caruso a Modena. Tra questi, anche quelli provenienti da raccolte differenziate urbane comunali, quali carta e plastica, rifiuti ingombranti e imballaggi misti speciali: smaltiti in discarica perche' il loro recupero non veniva ritenuto sufficientemente remunerativo. E' quanto e' emerso dall'indagine del Corpo Forestale dello Stato coordinata dalla Dda di Bologna, che ipotizza il traffico di rifiuti, le false attestazioni e la truffa aggravata ai danni della Regione Emilia Romagna. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Stefano Orsi, hanno preso il via a fine 2014 e si sono da subito focalizzate sull'impianto modenese di recupero della societa' Akron S.p.a. di Imola (BO), che dal luglio 2015 e' stata assorbita dalla societa' Herambiente S.p.a. di Bologna. Ipotizzato, nel triennio 2013-2015, un utilizzo indebito dell'ecotassa in forma agevolata, che avrebbe portato ad un ingiusto profitto di 800.000, costituito dall'omesso versamento dell'intera quota di tributo dovuto alla Regione Emilia Romagna. Cinque le persone indagate a conclusione dell'indagine, tra le quali l'ex legale rappresentante della Akron S.p.a., tre funzionari della stessa societa'- ora dirigenti/responsabili di Herambiente S.p.a.- ed un dipendente della cooperativa impiegata nell'impianto modenese. (AGI)
Ari