(AGI) - Napoli, 31 ago. - Non solo repressione, ma anche attivita' verso quelli che sono ormai presidi di legalita' sul territorio, le scuole. Si sintetizzano su questi due fronti i due anni a Napoli del generale di brigata Antonio De Vita, che nei prossimi giorni assumera' la guida del Comando provinciale dei carabinieri a Roma. "La nostra azione ha avuto a cuore sia la cattura dei latitanti, una trentina, una media di uno al mese - dice De Vita - ma anche un forte e costante impegno per contrastare quello che si e' trasformato in un triste fenomeno, il furto negli istituti scolastici che in alcune aree sono le prime agenzia per la sicurezza per i nostri giovani". Il generale ricorda anche il momento piu' drammatico del suo incarico napoletano, l'omicidio di Anatolij Korov, l'uomo che il 29 agosto dell'anno scorso, durante una rapina ad un supermercato di Castello di Cisterna, nel Napoletano, fu ucciso mentre difendeva una cassiera dai malviventi. "Un eroe civile, morto per difendere i valori della legalita' - evidenzia - sul quale non dobbiamo fare cadere il silenzio". Prima di lasciare Napoli, De Vita ha incontrato la vedova e la figlia, messa in salvo dal padre prima di essere ucciso dai colpi esplosi da uno dei due banditi, arrestati in poco tempo dai carabinieri. "Pur nelle difficolta' e nella sua complessita' - conclude - Napoli in questi due anni ha mostrato di volere cambiare". (AGI).
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