(AGI) - L'Aquila, 30 set. - "La giustizia ha fatto il suo corso e oggi e' stata scritta una pagina di verita'". Cosi' l'ex capo del Dipartimento della Protezione civile nazionale Guido Bertolaso commenta all'Agi la sua assoluzione. E riferendosi alla ricostruzione post-sisma quando la gestione era nelle mani della Protezione civile ha aggiunto: "Dopo che sulla vicenda aquilana si e' gettato fango per tanti anni - ha sottolineato - adesso spero che qualcuno davvero abbia voglia di ristabilire quelli che sono stati i fatti di un intervento, di un'operazione che e' stata unica nella storia del nostro Paese. Questa sentenza da' una parola molto chiara su quello che e' stato fatto a L'Aquila". Sull'imminente prescrizione dei reati Bertolaso ha voluto chiarire che "se davvero avessi voluto avvalermi di questo istituto, non avrei certo rinunciato alla mia lista di testimoni ne' tantomeno chiesto nell'udienza del 20 settembre scorso di arrivare a sentenza prima del 6 ottobre" 2016, la data fatidica della prescrizione. "Mi inchino di fronte a un magistrato monocratico - ha aggiunto Bertolaso - che a L'Aquila ha avuto il coraggio di decidere in modo autonomo. Mi inchino di fronte agli oltre 600 morti che ci sono stati in Italia in questi ultimi 7 anni a causa di tre terremoti. Spero davvero che in futuro - e' stato il commento finale dell'ex capo Dipartimento della Protezione civile - si cominci a fare prevenzione perche' e' questo l'unico modo per evitare vittime nel nostro Paese a causa dei terremoti". (AGI)
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