Giorgia Meloni boccia la politica di apertura di Salvini nei confronti dei cinquestelle che, secondo il leader leghista, sono "interlocutori con i quali si può discutere". "Trovo abbastanza limitativo, a fronte di un centrodestra maggioritario, che Matteo - dice la presidente di FdI al Corriere della Sera - si faccia sbattere la porta in faccia da Di Maio. Ricordo al leader del Carroccio che circa un mese fa il M5S è stato il partito più accanito nel votare contro la proposta di FdI che impegnava lo Stato a non spendere per un immigrato piu' di quanto si investe per un pensionato sociale. Per non parlare dell'Europa dove il partito di Grillo ci regala confusione, al punto che qualche mese fa si sarebbe voluto iscrivere a Strasburgo al partito di Mario Monti".
"Il dibattito sulla leadership è stucchevole e infantile"
Quanto poi a chi farà il candidato premier nel centrodestra, Meloni non sembra avere dubbi: "Il partito che prenderà più voti nella coalizione esprimerà il premier". Il dibattito, però, non la appassiona, anzi, lo trova "stucchevole e infantile" anche perché "parlarne ha già fatto dimenticare la nostra vittoria alle Amministrative". "Sono in campo, mi candido perché voglio vincere. A Berlusconi e Salvini faccio una domanda: vogliono vincere o no? E proprio a loro due ho già fatto una proposta", aggiunge Meloni, "è necessario modificare la legge elettorale in senso maggioritario. Mi dispiace soltanto che Berlusconi continui a insistere sul proporzionale e a preferire Renzi".