"Pronto a un confronto pubblico con il sindaco De Magistris per parlare di Napoli, del Sud, di tutti i problemi che la politica non ha voluto o saputo risolvere e gestire. Io ci sono: dove e quando vuole, in tv, in piazza. Decida lui le regole: lo raggiungo ovunque tranne che in un centro sociale". Il segretario della Lega Matteo Salvini lancia la sfida al sindaco della città partenopea.
L'ultimo atto di una vicenda nata durante i giorni del comizio di Salvini a Napoli. Lunedì è intervenuto anche l'ex premier Matteo Renzi che ha difeso il leader leghista criticando la scelta di De Magistris di schierarsi dalla parte dei centri sociali: "Il fatto che si chiami Matteo Salvini non autorizza nessuno - meno che mai i rappresentanti delle istituzioni - a schierarsi dalla parte di chi vuole impedire l'esercizio di un diritto democratico. Può piacere o meno quello che Salvini dice (e a me, come noto, non piace), ma ha il diritto di dirlo. E chi contesta questo diritto, contesta la democrazia".
All'indomani del comizio, Salvini aveva già espresso la sua contro il sindaco di Napoli: "De Magistris dovrebbe dimettersi invece mi accusa di essere un nazifascista. Lo porterò in tribunale. Il responsabile di quello che è successo oggi a Napoli è lui, amico dei centri sociali."
Il sindaco de Magistris dal canto suo ha ribadito di "non essere mai stato dalla parte dei violenti, né oggi né mai" e di avere "la coscienza apposto". "Napoli è parte lesa. Tornando indietro, faremmo tutto quello che abbiamo fatto".
"Sia ben chiaro un punto, il sindaco e l'amministrazione non hanno mai vietato alcuna manifestazione a Salvini - premette a margine di un incontro al Comune - Quando ci fu il primo comitato per l'ordine e la sicurezza dissi subito che noi non potevamo consentire un luogo della disponibilità del Comune vale a dire la Mostra d'Oltremare, e a chi fa politica di odio verso i Sud del mondo, e a chi fa politica razzista e xenofoba. Avremmo fatto la stessa cosa anche se quel luogo ce lo avesse chiesto un colluso". La palla adesso è nel campo di De Magistris. Sarà lui a dover accettare o meno la sfida di Salvini.