L'accusa arriva da un militante storico del Movimento 5 stelle romano, Francesco Sanvitto, che affida il suo sfogo a La Stampa. "Se porti i cuoricini ti danno la piazza importante, quella sopra, di fronte al Campidoglio [...]. Se invece porti una delibera scritta, frutto del lavoro del tavolo di urbanistica del tuo stesso Movimento, che può scompaginare i loro piani ti mandano nella piazza nascosta, così non ci vedranno".
L'architetto Sanvitto è tra i più forti oppositori allo stadio di Tor Di Valle, oramai quasi non più in discussione dopo il via libera anche del garante del movimento Beppe Grillo, secondo quanto riporta oggi il Messaggero. Ma c'è un pezzo del Movimento, quello più arrabbiato, che oggi martedì 21 febbraio si incontrerà alle 12 per protestare contro lo stadio. Avrebbero dovuto incontrarsi sotto la statua di Marco Aurelio. Si ritroveranno invece a mezzogiorno in piazza Madonna di Loreto, accanto alla via dei Fori Imperiali. "Dalla Questura ci hanno detto che non si poteva per via di alcuni lavori [...]. Mentre in piazza del Campidoglio possono manifestare fascisti e Casa Pound a noi attivisti del M5S ci trattano come paria", racconta Sanvitto a La Stampa.
A far aumentare i sospetti e i malumori dei militanti M5S, si è aggiunta in questo ore un'altra questione, spiega il quotidiano torinese. Venerdì infatti si è tenuta nella stessa piazza del Campidoglio oggi negata ai manifestanti, un sit in pro Raggi indetto, si viene a sapere oggi, non dalla base pentastellata, ma da un gruppo di dipendenti comunali. L'accusa è di una svolta "di Palazzo" della sindaca.