Roma - Direzione Pd flash al Nazareno. Convocata per le 17.30 e iniziata con oltre mezz'ora di ritardo, come annunciato si risolve in un breve discorso di Matteo Renzi che ha formalizza l’apertura della crisi di governo prima di salire al Quirinale per rassegnare le dimissioni. Tra i passaggi del suo discorso, anche un'apertura a un 'governo di scopo' a una condizione: "Non possiamo essere tratteggiati noi" a sostenere "come 'il quarto governo non votato dal popolo'. Nel caso di un governo di scopo "la responsabilità deve essere di tutti", dice il segretario dem alla direzione del Pd.
Il 'popolo' di Matteo Renzi si è riunito davanti alla sede del Pd. "Renzi è il mio segretario", "Era la riforma costituzionale del Pd" sono i cartelli esposti dai sostenitori del premier-segretario. Chiuse al traffico le strade di accesso al Nazareno, mentre la piazza è stata transennata.
Il discorso di Matteo Renzi parte dal referendum
"Le ripercussioni sono sul governo e sul Parlamento che ha votato per sei volte le riforme. Le ripercussioni sono sul partito, su ognuno di noi", ha esordito il segretario in direzione Pd parlando dell'esito del referendum.
Passaggio duro dentro al Pd, ma serve chiarezza
"Tutti noi siamo consapevoli della rilevanza di questo momento per l'aspetto istituzionale. C'e' un passaggio interno da fare, sara' duro, molto duro, nella chiarezza che deve contraddistinguere un grande partito democratico".
Discussione sarà pacata e trasparente
"Il Pd non ha paura della democrazia e non ha paura dei voti", spiega Renzi. "Il Pd non fugge dalla democrazia e dalla trasparenza e nemmeno dallo streaming. Questa discussione sarà pacata e trasparente, agli occhi del mondo e del nostro popolo, mentre in queste ore c'e' boom di iscrizioni al Pd", aggiunge.
Eventuale governo di scopo con partecipazione di tutti
"Siamo il partito di maggioranza relativa e dobbiamo dare una mano all'Italia e al Presidente della Repubblica a chiudere la crisi nei modi che il Presidente della Repubblica riterrà", spiega Renzi, che poi precisa: "Non possiamo essere tratteggiati noi" a sostenere "come 'il quarto governo non votato dal popolo'. Nel caso di un governo di scopo "la responsabilità deve essere di tutti", dice il segretario dem alla direzione del Pd.
Il segretario non parteciperà alle consultazioni del Quirinale
"Domani sarò a giocare un torneo di Playstation con i miei figli e spero di avere più fortuna di quanta ne ho avuto nei giorni scorsi". Questa la battuta che il presidente del consiglio, Matteo Renzi, offre alla direzione del Pd alla quale spiega che lui non parteciperà alle consultazioni al Quirinale. Per le consultazioni con il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, la delegazione del Pd sarà quindi composta dal vicesegretario Lorenzo Guerini, il presidente del partito Matteo Orfini e dai due capigruppo di Camera e Senato, Ettore Rosato e Luigi Zanda. Questa la proposta avanzata da Matteo Renzi che poi spiega anche che la Direzione resta convocata in maniera permanente.
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