di Barbara Tedaldi
Roma - Basta veti, basta gufi e da oggi anche stop ai vampiri. Matteo Renzi partecipa alle ultime iniziative prima di partire per Washington, dove incontrerà Barack Obama, e spara a zero su chi frena il suo corso, quello del governo e quello delle riforme. "In Italia contano più i veti che i voti, quel sistema va disintegrato" dice il presidente del Consiglio, parlando di fronte alla platea dei docenti e degli studenti dell'Istituto Sant'Anna di Pisa, eccellenza dell'università italiana. Ai giovani Renzi, echeggiando le parole di Steve Jobs suggerisce di essere "inquieti e arroganti". Che vuole dire "avere delle ambizioni, pretendere delle cose, puntare in alto". Il difetto dell'Italia, infatti, per il premier è quello di avere "un gigantesco problema di autostima, come un 15 enne che ha talento ma non ci crede". Per superarlo Renzi indica diverse strade. Le riforme, un nuovo rapporto con l'Europa, la legge di bilancio. Poi anticipa lo spirito con il quale si accinge a volare negli States per partecipare alla cena offerta domani a Washington dal presidente degli Stati Uniti, Barack Obama: "E' un attestato di stima per l'Italia".
Ma il presidente del Consiglio in queste ore pensa soprattutto alla legge di bilancio e difende a spada tratta l'impianto e le singole misure del testo varato dal governo sabato scorso. L'Unione europea ha alzato il sopracciglio e diverse sono le polemiche anche in Italia. "Borbottano tutti - ammette Renzi -, ce ne faremo una ragione. Mi si dica invece si' o no sulle singole misure. A forza di no non si va da nessuna parte". Il profilo della manovra, per il premier è chiaro: "Stiamo abbassando le tasse e aumentando i diritti. Il deficit è al livello più basso degli ultimi dieci anni, il debito è stabilizzato". E a Bruxelles manda un segnale chiaro, partendo dal tema dell'immigrazione: "non si può continuare a fare il festival dell'egoismo, nei prossimi mesi questo sarà un argomento decisivo". Nella scelta di "finanziare l'economia reale, pompando denaro nel sistema economico, c'è un disegno organico" assicura Renzi.
"Sul settore dell'industria 4.0 abbiamo fatto un un grande investimento. I miliardi che abbiamo messo sul fondo di garanzia, pompando denaro vero nell'economia, sono la dimostrazione piu' forte che c'è un disegno organico. Non sono denari messi a casaccio, ma per la missione strategica dell'Italia". Quanto alle critiche sullo stop a Equitalia, il presidente del Consiglio spiega di non volere più un fisco-vampiro. "La lotta all'evasione ha raggiunto nel 2015 il record di tutti i tempi con quasi 15 miliardi recuperati - afferma-: ma lo facciamo senza il modello punitivo del passato che puntava su un sistema vessatorio. Per noi il cittadino va coinvolto prima non stangato subito. Dopo i Gufi, insomma, facciamo i conti anche con i Vampiri". Insomma, "l'Italia ha un margine di miglioramento del sistema paese che è straordinario". Certo "il funzionamento istituzionale non è stato il più efficace negli ultimi 30 anni, ma questo ci consente di avere un vantaggio competitivo perché possiamo migliorare. Sul piano delle riforme ci sono state troppe occasioni perdute spesso per responsabilita' della politica". Dunque le riforme devono andare avanti, senza ulteriori stop. E se le critiche alle modifiche della Costituzione si registrano anche in casa Pd, il premier e segretario dem punge la minoranza: "Bersani ha già cambiato idea su tutto, dal ballottaggio alle preferenze, fino alle riforme costituzionali". Una tregua? "Non ho nessuna tregua da dichiarare semplicemente perché non ho fatto la guerra a nessuno". (AGI)