di Filippo Frignani
Bari - Interrompe per qualche ora il lavoro a Palazzo Chigi sulla legge di Bilancio ("che sarà concluso - assicura - tra stanotte e domani") e vola a Bari per partecipare all'assemblea dell'Associazione nazionale dei comuni italiani, che ieri ha eletto Antonio Decaro, sindaco di Bari, nuovo presidente. Matteo Renzi, davanti ai sindaci, elenca alcune delle novità che saranno contenute nella finanziaria: dallo sblocco del turn over per una parte della pubblica amministrazione, all'abolizione di Equitalia e all'invio di un sms a chi è in ritardo con i pagamenti. Poi sprona la platea dicendosi convinto che "l'Italia ha uno straordinario futuro" davanti a sè ("Ne sono certo - spiega - perché in due anni e mezzo a Palazzo Chigi mi sono sottoposto al più grande stress test dell'ottimismo") e chiede a tutti di lavorare nel contrasto "dell'atteggiamento molto forte in Italia" di chi "vive nel complottismo e nell'idea che ci siano tutti ladri che vanno scoperti".
Il governo, afferma, sta "facendo un sacco di cose, alcune bene altre non bene. Ma quel che è certo è che sta mettendo il cuore nell'idea di restituire all'Italia la consapevolezza nelle proprie possibilita'". Ai sindaci Renzi chiede un aiuto "per riportare fiducia in questo Paese" e per rottamare quella che definisce "la filosofia 'checcozaloniana' dell'impiegato pubblico" che per primo "deve tornare a sentire l'orgoglio del Tricolore". Il presidente del Consiglio non elude le richieste giunte ieri e ribadite oggi dall'Anci. Sul turn over nella pubblica amministrazione e promette che "un segnale ci sarà" nella prossima legge di Bilancio. "Deve essere però differenziato - afferma - perché in alcuni ministeri di Roma il limite al 25% va benissimo" ma non va bene, ad esempio "per le Forze dell'ordine o per gli infermieri" e per questo sono allo studio misure per indire concorsi per 10mila unita'. Tutti i progetti per le periferie presentati dai comuni "saranno finanziati entro il 2017", dice ancora, con uno stanziamento di 2,1 miliardi di euro. E nel suo intervento il premier risponde anche alle richieste dei sindaci sul tema dei migranti, la cui accoglienza è spesso demandata alle amministrazioni locali. "Nella discussione dei prossimi fondi europei, noi dobbiamo mettere una regola e impegnarci perché passi - afferma -: quei Paesi non in grado di rispettare gli impegni sull'immigrazione, quei Paesi che alzano i muri non devono avere investimenti privilegiati".
Più articolata la risposta sulla legge sui piccoli comuni che i sindaci vorrebbero modificare: per Renzi la copertura di 10 milioni di euro "è ridicola, bisogna metterci più soldi", mentre le unioni di municipi "non possono essere un obbligo anche se vanno incentivate". Durante il suo intervento Renzi affronta anche il tema del referendum costituzionale del 4 dicembre, che vede i sindaci coinvolti nella formazione del nuovo Senato. "Il punto fondamentale - sostiene - è la consapevolezza che un sindaco possa essere contemporaneamente sindaco e senatore. E' il punto culturale più dibattuto. E' fondamentale far passare in Italia il concetto che fare il sindaco non è solo occuparsi delle piccole beghe quotidiane ma anche avere una visione del Paese. Riattribuire ai sindaci il loro valore è una grande sfida di natura culturale. Voi non siete solo amministratori di beghe locali. La vostra fascia è il Tricolore. Qualcosa vorrà dire".
Positivo il giudizio del neo eletto presidente dell'Anci, Antonio Decaro. "Se il discorso del Presidente del Consiglio alla platea dei sindaci dell'Anci troverà presto un riscontro concreto, possiamo confidare nel fatto che finalmente l'auspicata nuova stagione nei rapporti tra Stato e Comuni sia alle porte". Decaro assicura che l'Anci "non farà sconti, cosi' come siamo convinti che non ce ne farà il governo. Ma sono proprio questi i presupposti dai quali vogliamo partire per avere un confronto franco e produttivo". (AGI)