(AGI) - Roma, 27 mar. - "I nostri investigatori devono essere direttamente coinvolti, partecipare a interrogatori e verifiche fatti dai colleghi del Cairo. Il nostro occhio e' indispensabile". Lo afferma il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, in una intervista al Corriere sella Sera, riferendosi all'ultima versione egiziana della morte di Giulio Regeni, il ricercatore italiano sequestrato, torturato e ucciso al Cairo due mesi fa. Rispetto a questa versione, apparsa come un nuovo depistaggio, "risultato importante -aggiunge Alfano- e' che, davanti alla nostra fermezza nel perseguimento della verita', dopo qualche ora gli egiziani si sono comunque riposizionati e ci hanno fatto sapere che le loro indagini sono ancora in corso". Quanto all'opportunita' di richiamare in Italia l'ambasciatore in Egitto, Alfano sottolinea: "Tra un gesto simbolico e la verita' io preferisco percorrere la strada che ci porta alla sostanza della vicenda e cioe' sapere che cosa e' accaduto. Cio' non vuol dire che resteremo a guardare. Io voglio ribadire ai genitori di Giulio e ai cittadini che il governo italiano avra' il nome degli assassini". (AGI)
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