Roma - Lo scetticismo di Matteo Salvini sulla candidatura di Guido Bertolaso a sindaco di Roma lascia perplesso l'ex 'zar' della Protezione Civile. "Ero a Londra, ho parlato a lungo con Matteo Salvini. Lui mi ha detto: punto su di te perche' noi vogliamo vincere. Cosi' ho chiamato Berlusconi e ho accettato la candidatura" ha affermato Bertolaso nel corso del videoforum su Repubblica Tv.
"Io lavoro per ricostruire Roma. E' una citta' bombardata, non me ne vogliano i cittadini aquilani, ma Roma e' una citta' terremotata. Chi la ricostruisce? Chi vuole fare polemica a livello politico o chi ci ha messo la faccia e che magari ha anche sbagliato, ma ha pagato. Io lavoro per ricostruire e riorganizzare la citta' piu' bella del mondo. Della mia vita ho una grande colpa, se prendo un impegno lo porto fino alla fine". Poi sulle polemiche con il leader della Lega, e i Rom: "Di ruspe ne parlano tanti, io parlo di sistemi democratici per evitare che questa gente viva nella totale illegalita'. Io non vado in giro ad ascoltare solo problemi, ma cerco - conclude - soluzioni".
Tornando alle inchieste in cui e' coinvolto, afferma: "voi li chiamate massaggi, io fisioterapia. Sono andato sette volte al Salaria a fare delle sedute di fisioterapia e non avevo idea di quando andai che fosse di Anemone. Pagavo l'abbonamento, pagavo la fisioterapia, dopo tre volte che andai capii che era di Anemone e non ci andai più" ha affermato Bertolaso. Sulle vicende relative al terremoto dell'Aquila: "Quando mi hanno chiesto di candidarmi, ho sottolineato il fatto che mi trovavo in una situazione processuale difficile. Sono vicende che si riferiscono a sei anni fa e per sei anni mi sono messo nelle mani della giustizia, aspettando serenamente che la giustizia facesse il suo corso. Dopo sei anni e mezzo mi trovo ancora in questa situazione. Entrambi processi verranno prescritti io ho detto che rinuncio alla prescrizione, voglio una sentenza". (AGI)