(AGI) - Varsavia, 19 feb. - Prima parziale ammissione di Lech Walesa che, travolto dalle accuse, ha sostenuto di aver "fatto un errore" ma di non essere stato una spia del regime comunista polacco. Accusato dall'Istituto della memoria nazionale di aver collaborato negli anni '70 con i servizi segreti comunisti, il Premio Nobel per la Pace non ha voluto rivelare di che errore si tratti ma ha rimandato a una persona misteriosa che "dovrebbe dire la verita'". "Non ho cooperato con la polizia segreta, non ho mai preso soldi, e non ho mai fatto la spia su alcuno ne' a voce ne' per scritto", ha sostenuto lo storico leader del sindacato Solidarnosc. Tuttavia, ha aggiunto, "ho fatto un errore ma non questo (la collaborazione con i servizi segreti ndr.)". "Ho promesso di non rivelarlo, certamente non ancora, non adesso", ma "c'e' una persona - un responsabile, che e' ancora vivo che dovrebbe rivelare la verita' e io ci conto".
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