Roma - Parte ufficialmente la corsa a sei per le primarie del centrosinistra con le quali si sceglierà il candidato sindaco di Roma. Oggi sono stati presentati ufficialmente i candidati ammessi alla sfida dei gazebo del 6 marzo prossimo: Roberto Giachetti, Stefano Pedica, Roberto Morassut, Gianfranco Mascia, Domenico Rossi e Chiara Ferraro, la ragazza autistica ammessa all'ultimo istante utile con il favore di tutti gli altri candidati. Alla presentazione degli sfidanti ha assistito anche il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. "Quella per le primarie sarà una campagna sobria con un tetto di spesa massimo di 30mila euro per ogni candidato - ha annunciato il segretario regionale del Pd, Fabio Melilli - e abbiamo chiesto una precisa rendicontazione delle spese".
Ciascun candidato ha espresso la sua visione della città e indicato le priorità da affrontare.
"Questa città ha bisogno di un sindaco che si ispiri a trasparenza e legalità, e che abbia una grande capacità organizzativa", ha affermato il sottosegretario alla Difesa, Domenico Rossi (Cd), che punta su "sicurezza, ambiente, decoro, attenzione ai più deboli".
Per Chiara Ferraro ha parlato il padre Maurizio, spiegando che "Chiara ha già raggiunto il suo obiettivo, di dimostrare che i ragazzi come lei possono portare il loro contributo, perché la Costituzione dice che può stare qui e che può avere ruoli di governance".
Gianfranco Mascia, dei Verdi, ha ricordato le sue "tante battaglie ecologiche e di cittadinanza attiva: in questa città ci sono 200mila appartamenti sfitti e si continua a costruire, mentre se sarò sindaco dirò stop al consumo del territorio e punterò sulla raccolta differenziata porta a porta. Sono un candidato fuori dal controllo degli apparati e dei cementificatori".
Il deputato del Pd, Roberto Morassut, ha sottolineato "il momento di difficoltà che passa la città, rispetto al quale non servono slogan ma serve un lavoro di conoscenza e di rilettura della città". E ha indicato alcune questioni prioritarie: il Comune di Roma non è più una macchina efficiente e serve quindi una consigliatura costituente per arrivare a uno statuto speciale con poteri eccezionali; inoltre - ha continuato Morassut - senza risorse non si fa nulla e quindi, oltre a risparmio, rigore e trasparenza, serve un nuovo patto con lo Stato sul piano di rientro del debito del 2010 per avere investimenti da destinare a infrastrutture e mobilità".
Secondo l'ex senatore Stefano Pedica "si è creata una barriera tra la politica e il territorio, sopratutto nelle periferie. Bisogna ripartire dai problemi dei singoli quartieri e da un modello fatto di poche parole e tanti fatti".
Il vicepresidente della Camera, Roberto Giachetti, ha osservato che "questa è una competizione ma tutti siamo impegnati affinchè la politica possa dare di sè dimostrazione migliore di quanto abbia fatto negli ultimi tempi. Io mi adopererò perchè la partecipazione sia la più ampia possibile e rivolgo anche al centrodestra l'invito a fare le primarie che sono un grande strumento di partecipazione. Sto girando molto la città per avere un grande patrimonio di conoscenza che dovrà essere utilizzato nella campagna elettorale per trovare le soluzioni a priorità e urgenze della città", ha concluso Giachetti, per il quale "devono trionfare parole come onore, rigore, determinazione e onestà, oltre a competenza e umiltà necessari per sostenere la voglia di rialzarsi di questa città". (AGI)