(AGI) - Roma, 24 gen. - "Quando il partner muore ed il figlio resta solo, il partner ha il dovere di occuparsi del figlio. E' quasi naturale che questo dovere si traduca in un diritto. Se e' un dovere naturale perche' non deve essere anche un diritto?. E' la difesa della presidente della Camera, Laura Boldrini, sulla stepchild adoption, uno dei nodi piu' controversi del ddl Cirinna'. La terza carica dello Stato - criticata apertamente soprattutto da FI e Lega - interviene prima del dibattito che si apre al Senato il 28 gennaio. Il testo sara' incardinato giovedi', ma si comincera' a votare dalla settimana successiva. Ci sono quindi ancora diversi giorni per cercare una mediazione nel Pd. La maggior parte dei senatori dem vogliono evitare spaccature interne e per questo motivo sono al lavoro i pontieri. Ma trovare un compromesso tra le posizioni dei laici e i cattolici del partito resta un'impresa difficile. Sulla carta l'emendamento Lumia sull'articolo 5 che esplicita il ruolo del Tribunale dei minorenni sull'adozione per il figlio del partner potrebbe raccogliere i consensi oltre della maggioranza del Pd (ma non i cattodem) anche dei Cinque stelle e dei verdiniani. Ma martedi' alla riunione del gruppo si discutera' anche dell'emendamento Pagliari-Marcucci che tenta di unire le 'fazioni' in campo e di cercare un punto di equilibrio: si prevede il pre-affido di due anni prima delle verifiche del giudice. Molti gli emendamenti presentati anche sulla pratica dell'utero in affitto: i cattolici del Pd chiedono che diventi reato universale, esponenti della minoranza come Chiti e Corsini prevedono una dichiarazione che attesti che il bambino non e' frutto di maternita' surrogata. Anche i bersaniani rilanciano l'urgenza della stepchild adoption all'indomani delle manifestazioni di ieri.Sulla stessa linea Sel. "Ora c'e' ancora piu' responsabilita' sui parlamentari per riuscire a fare un percorso che porti ad una legge che non deluda le aspettative", sottolinea la terza carica dello Stato. Nel partito democratico si cerchera' fino all'ultimo di allargare il consenso nel partito e nel Parlamento, ribadiscono i dem. Altrimenti il Pd potrebbe servirsi del cosiddetto 'canguro' grazie ad un emendamento firmato da Marcucci che taglia molte delle proposte di modifica al testo.
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