Mattarella a Csm, "necessarie riforme, faro principio legalita'"
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Mattarella a Csm, "necessarie riforme, faro principio legalita'"

Mattarella a Csm, "necessarie riforme, faro principio legalita'"

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(AGI) - Roma, 11 feb. - Il "principio di legalita'" e' il faroassoluto e dentro il suo cono di luce si affrontano i temidelle "necessarie riforme" e dell'organizzazione dellagiustizia che deve esempre essere al servizio dellacollettivita'. Sergio Mattarella varca le soglie del Csm, perla prima volta da presidente, e le varca in punta di piedi,preferendo rinviare a un prossimo incontro mirato i temi piu'generali dell'assetto della magistratura. Ma gia' indica,seppure in modo molto ideale e solo indirettamente in alcunipassaggi del suo discorso, alcune linee guida: principio dilegalita', dettato costituzionale, servizio alla collettivita',autorevolezza. Occasione e' la nomina di Pasquale Ciccolo aprocuratore generale presso la Corte Costituzionale, insostituzione di Gianfranco Ciani che va in pensione domani. Mattarella loda tale tempestivita' da parte del Csm. Mapoco prima il vicepresidente del Consiglio, Giovanni Legnini,aveva lamentato che, a causa della norma Madia che stabiliscel'abbassamento dell'eta' pensionabile dei magistrati cipotranno essere dei problemi ed aveva auspicato unoscaglionamento biennale delle procedure di rinnovo. La norma,infatti, prevede che i magistrati lascino a 70 anni e non piu'a 75 e questo, e' stato calcolato, creerebbe una vacatio incirca 500 uffici apicali che dovrebbero essere nuovamentericoperti entro il 31 dicembre 2015. Tale impresa, ha spiegatoLegnini, sarebbe a parere del Csm "molto difficoltosa e noncorrispondente al principio di buona amministrazione". Perquesto Legnini ha chiesto, da tempo, uno scaglionamento di dueanni delle 500 sostituzioni. Un appello a cui il Capo dello Stato ha preferito nonrispondere nel merito, rinviando appunto alla sua prossimavisita, durante la quale si e' ripromesso di "introdurre unariflessione collegiale sui temi dell'organizzazione dellagiustizia e sulle riforme necessarie". Un modo, sempre in puntadi piedi, per far capire innanzitutto che le riforme, peraltrogia' sollecitate anche dal suo predecessore, sono ormai nonrinviabili. Ma anche un modo per ricordare che non spetta alPresidente della Repubblica giudicare le leggi varate dalgoverno e dal Parlamento. E che ai magistrati toccainnanzitutto applicarle, anche quelle da loro stessi criticate,in base al "principio di legalita'", lodato da Mattarella comefaro dell'uscente Pg della Corte di Cassazione Ciani. Ma questesono riflessioni del domani, sulle quali si affrontera' in modocollegiale con l'organo di autogoverno della magistratura unconfronto in una prossima occasione. In attesa di affrontare iltema generale dell'organizzazione della giustizia, Mattarellasi limita a chiedere di eseguire ogni nomina in modotempestivo: "so bene che il Csm cerca di assicuraretempestivita' e che molti elementi ostacolano questa esigenzama mi permetto di esortare a compiere ogni possibile sforzoperche' i termini vengano rispettati; nell'interessedell'ordine giudiziario e della collettivita'". Un modo per far capire che interpretera' il suo ruolo dipresidente del Csm soprattutto in base alla lettera dellaCostituzione, anche se non certo con distacco. Del resto e'noto che il suo recente incarico di presidente della Consultagli e' stato particolarmente caro. Per questo, per inaugurareun rapporto fruttuoso con il Csm, Mattarella lascia palazzo deiMarescialli con una promessa: "assicuro che seguiro' con lamassima attenzione il lavoro del Csm e saro' sempre disponibilea dare il mio contributo per garantirne il correttofunzionamento, nel rispetto piu' rigoroso delle sue prerogativecostituzionali". (AGI).
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