(di Rita Lofano)
Si definisce un imprenditore prestato alla politica, Andrea Mondello, presidente di Unioncamere e della Camera di Commercio di Roma. Come ci si trova in questa politica giudicata cosi’ distante dalla realta’ del Paese?
Tutti coloro che fanno delle cose per un interesse collettivo fanno attivita’ politica e nessuno si puo’ tirare indietro e scaricare le responsabilita’ sugli altri. Facciamo parte di una classe dirigente che certamente va rinnovata. Va modificata la politica chiusa in una specie di torre. Ma non condivido questa deriva antipolitica. Gestire la deriva qualunquista e’ in alcuni casi pericoloso perche’ si sa dove si comincia e non dove si finisce. Ognuno deve fare la sua parte e non a caso ho concluso il mio discorso all’assemblea annuale di Unioncamere richiamando me stesso a fare il mio dovere.
Nel suo intervento ha anche sottolineato la necessita’ di un patto con il ministero dello Sviluppo economico su due emergenze: Mezzogiorno e infrastrutture.
Con il ministero dello Sviluppo economico e’ una collaborazione che in questi anni abbiamo sempre avuto. Riteniamo che ci siano delle priorita’ su cui lavorare insieme. E le priorita’ indicate sono queste due: la questione settentrionale o meridionale, che poi sono due aspetti dello stesso problema. Poi c’e’ il grande nodo delle infrastrutture che dobbiamo assolutamente risolvere. Mi sono concentrato sue due temi forti piuttosto che privilegiare l’esaustivita’ nell’elencazione dei temi e dei problemi.
E la risposta di Bersani le e’ sembrata soddisfacente?
Quella di Bersani mi e’ sembrata una risposta intelligente e anche in qualche maniera preoccupata perche’ il problema del Meridione, della disomogeneita’ del Paese e’ un problema enorme che impone una riflessione a tutti. Dopo tanti anni e’ calata la capacita’ di crescita della piccola impresa e la capacita’ occupazionale delle piccole e medie imprese, anche nei primi mesi del 2007. Quando invece la piccola impresa rappresenta una delle grandi virtu’ del nostro Paese ed ha un ruolo trainate nello sviluppo. Scientemente, con grande coscienza ho definito le piccole imprese “eroi dello sviluppo”. In Italia si percepisce poco che questa classe di imprenditori laboriosi e’ quella che tiene in piedi il Paese e che ha creato le condizioni dello sviluppo in questi anni. Invece, vengono ricordati solo quando c’e’ qualcuno che evade le tasse. Un problema che deve essere affrontato con serieta’. Nel Sud non ci sono infrastrutture, non c’e’ controllo sul territorio. Sottoposte a questi svantaggi competitivi e con tasse piu’ alte rispetto al resto d’Europa perche’ queste imprese dovrebbero portare poi i loro prodotti in giro per il mondo e ad un prezzo piu’ basso?
Eppure il sindaco di Roma, Walter Veltroni, ha sottolineato la vivacita’ del sistema imprenditoriale della capitale definendolo un modello da esportare.
Il modello romano e’ frutto del lavoro di tutta la citta’ che non ha accettato di sentire parlare di se in nobile declino. Gia’ nell’epoca di Francesco Rutelli, il sistema ha sentito la voglia di di liberare le sue potenzialita’ passando da una concezione antica e cioe’ che il potere si esercita attraverso la capacita’ di interdizione e di veto, alla concezione che il vero modo per far crescere una citta’ e’ la creativita’. E’ l’ essere propositivi, avere grande fantasia . Insieme abbiamo realizzato l’Auditorium di Renzo Piano, il polo tecnologico, il centro agroalimentare, il parco scientifico, la nuova Fiera di Roma e sono solo alcuni esempi. Questo lavoro ha fatto diventare il modello romano un modello di economia che cresce. Quindici anni fa’ il tasso di crescita era sui livelli del meridione d’italia. Io sono un appassionato, sono un estimatore del meridione ma lo sforzo del Sud non puo’ essere affidato solo all’intelligenza e al senso civico dei suoi abitanti. Bisogna innanzitutto garantire infrastrutture, porti, marine, aeroporti e perche’ no, campi da golf, che attraggono turisti da tutto il mondo. A mio avviso un’area come
Un forte impulso, a proposito di creativita’ e cultura, sta venendo anche dalla moda. Valentino ha acceso i riflettori di tutto il mondo sulla moda a Roma.
Valentino e’ una grande icona mondiale della creativita’ e della fantasia italiana, personaggio mitico del nostro Paese nel mondo. E’ uno dei nomi meravigliosi, come
Nella moda poi faremo qualcosa di molto importante insieme al Comune, alla Regione e alla Provincia. Lavoreremo su un grande progetto il cui punto di riferimento sara’ il presidente di AltaRoma Stefano Dominella.
Luglio 2007