Le scimmie sanno contare: lo dimostra uno studio che rivela la sorprendente agilita' mentale dei nostri parenti animali piu' prossimi. Nell'esperimento, in cui alle scimmie veniva chiesto di fare rapidi addizioni mentali, i primati hanno avuto risultati (il 76 per cento) sorprendentemente simili a quelli di un gruppo di studenti (il 94 per cento). "E noto che gli animali sanno riconoscere le quantita', non era certa invece la loro capacita' di realizzare espliciti calcoli matematici, come l'addizione", ha spiegato Jessica Cantlon, ricercatrice al Centro di Neuroscienza cognitiva della Duke University, a Durham (North Carolina). "Il nostro studio dimostra proprio questo".
Lo studio, pubblicato nella rivista 'Public Library of Scienze Biology', arriva appena un paio di settimane dopo quello di un gruppo di ricercatori giapponesi che ha dimostrato come i giovani scimpanze' abbiano una memoria di breve termine migliore di quella dei loro colleghi studenti: i giovani primati sottoposti all'esperimento hanno lasciato di stucco i giapponesi dimostrando di essere in grado di ricordare brevi modelli matematici, che apparivano in successione su uno schermo di computer, meglio dei loro 'rivali' umani.
Il nuovo studio si spinge oltre dimostrando che i primati possono analizzare l'informazione e anche riprodurla. Non solo: suggerisce anche che l'aritmetica potrebbe essere stata parte del nostro comune passato evoluzionistico. Nell'esperimento condotto dai ricercatori della Duke University, le scimmie e gli studenti sono stati messi davanti a un computer che sullo schermo mostrava in successione un determinato numero di punti e poi uno altro; la terza schermata conteneva due scatole, l'una con la somma esatta dei primi due blocchi di punti, l'altra con un numero diverso. Quando davano il risultato giusto, le scimmie erano ricompensate con una bevanda zuccherata. Agli studenti era stato chiesto di non contare ad alta voce i puntini. Tanto i ragazzi che i macachi davano le risposte in un secondo circa. Performance sorprendentementemente simili anche per un altro aspetto: entrambi impiegavano qualche frazione in piu' e facevano piu' errori quando nelle due scatole da selezionare c'erano cifre simili. "E' quello che noi chiamiamo l'effetto proporzione", ha spiegato la Cantlon", "e quello che e' sorprendente e' che entrambe le specie subiscono l'effetto-proporzione nelle stesse modalita'".
Dicembre 2007