(VELINO) Catanzaro, 28 Apr - Vantano ancora crediti dalla Protezione civile, oltre 500 mila euro, e l'accusa mossa in seguito alle indagini coordinate dalla Procura di Catanzaro e' frutto di un fraintendimento che chiariranno presto, non appena potranno visionare la documentazione contabile, cosa che non e' stato possibile fare essendo stati sequestrati i computer. Da Vicenza, dove sono detenuti agli arresti domiciliari, Giuseppe e Luigi Tornello - padre e figlio, amministratori della Elimediterranea spa, societa' che fornisce alla Regione servizi di anticendio boschivo e protezione civile con elicotteri - hanno reso al gip del tribunale di Vicenza dichiarazioni spontanee, pur avvalendosi della facolta' di non rispondere. Nei loro confronti e' stato ipotizzato il reato di truffa aggrava in concorso con il consulente Giuseppe Speziali, anch'egli ai domiciliari, e al funzionario della Protezione civile Nicola Giancotti, destinatario di misura cautelare in carcere. L'accusa e' quella di avere ottenuto, con artifici e raggiri, la doppia fatturazione e doppia liquidazione di servizi per 250 mila euro. Ma i Tornello, assistiti dagli avvocati Giovanni Merante, dello studio Pittelli di Catanzaro, e dall'avvocato Prencipe del foro di Vicenza, sostengono si tratti di un fraintendimento e che dimostreranno la loro estraneita' ai fatti. Si e' avvalso della facolta' di non rispondere davanti al gip di Locri, Giuseppe Speziali, indicato come il "faccendiere", il collante nei rapporti illeciti tra la societa' dei Tornello e la Regione. vel
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