Washington - Il surriscaldamento climatico e' destinato a cambiare il volto dei Paesi su cui si affaccia il Mediterraneo; e anche aree dell'Italia, la Sicilia in particolare, sono destinate alla desertificazione se i governi non riduranno le emissioni di gas con effetto serra. Uno studio dell'universita' di Aix-Marseille, in Francia, sostiene che i cambiamenti "altereranno probabilmente gli ecosistemi globali del Mediterraneo in una maniera mai vista" negli ultimi 10mila anni. Cambiera' il 'volto' delle foreste, ma anche immense aree saranno desertificate. Il Mediterraneo e' una culla per la biodiversita' ma si sta surriscaldando velocemente. Le temperature media della regione sono aumentate di 1,3 gradi Celsius dalla fine del 19esimo secolo, ben al di la' della media mondiale di 0,85 gradi centigradi. Secondo la ricerca, pubblicata da Science, il deserto potrebbe espandersi nel sud della Spagna e del Portogallo, nella parte settentrionale di Marocco, Algeria e Tunisia, e in altre regioni tra cui Sicilia, Turchia meridionale e parti della Siria; e cambiera' in maniera visibile anche l'aspetto della vegetazione, che ora e' prevalentemente fatta di olivi, pini e lecci. Lo scorso anno a Parigi, quasi 200 governi hanno concordato di limitare l'aumento della temperatura media della superficie terrestre "ben al di sotto" di 2 gradi centigradi sui livelli pre-industriali, idealmente a 1,5 gradi centigradi. I governi si ritroveranno in Marocco il prossimo mese per ritoccare l'accordo. Secondo i ricercatori dell'universita' francese solo l'obiettivo di 1,5 gradi centigradi assicurera' all'ecosistema mediterraneo di rimanere all'interno del 'modello' conosciuto. "La differenza tra 1,5 e 2 gradi ci fara' passare da una situazione piu' o meno simile a quella degli ultimi 10mila anni a una situazione estrema", ha spiegato Joel Guiot, direttore ricerca del Centro nazionale francese per la ricerca scientifica all'universita' di Aix Marseille. "Parliamo di cambiamenti climatici importanti in meno di cento anni, il che e' senza precedenti". (AGI)
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