Roma - "Dal 2000 ad oggi, senza farmaci equivalenti e biosimilari la spesa farmaceutica sarebbe stata di 4 miliardi piu' alta". Lo sottolinea il presidente di Assogenerici, Enrique Hausermann, nel giorno in cui l'Associazione dei produttori di farmaci equivalenti e biosimilari e' riunita a Roma in assemblea pubblica. "Questi 4 miliardi di maggiori oneri - ha continuato Hausermann - si sarebbero ripercossi anche sull'accesso alle cure: a titolo di esempio, grazie all'arrivo del Filgrastim biosimilare, dal 2006 al 2015 il numero dei pazienti che hanno potuto beneficiare di questo trattamento e' aumentato del 53%. E in un solo anno l'Infliximab biosimilare ha consentito di curare il 10% di malati in piu'". Per il numero uno di Assogenerici, "se nel nostro Paese si e' riusciti nel tempo a sostenere la spesa farmaceutica e a permettere l'adozione progressiva dell'innovazione lo si deve alla presenza di un settore, quello dei medicinali equivalenti e biosimilari, dinamico e competitivo. I farmaci generici equivalenti e biosimilari rappresentano uno strumento particolarmente adatto a coniugare accesso alle terapie per un piu' ampio numero di pazienti e sostenibilita' perche' contribuiscono, per loro natura, sia al processo di razionalizzazione della spesa pubblica sia alla crescita economica del Paese".
In occasione dell'assemblea pubblica e' stato anche presentato il secondo rapporto Nomisma 'Il sistema dei farmaci generici in Italia. Spesa ospedaliera, effetti delle gare e sostenibilita'", nel quale si evidenzia, fra le altre cose, come i farmaci non piu' coperti da brevetto abbiano rappresentato nel 2015 il 27% delle dosi consumate dalle strutture sanitarie pubbliche, ma che a livello di valore abbiano inciso solo per il 2,1% della spesa, riflettendo sia l'enorme divario di prezzo con i farmaci innovativi sia la costante pressione sui prezzi alla quale i farmaci a brevetto scaduto sono sottoposti tramite le procedure di gara ospedaliere. All'interno di questo scenario - si legge ancora - i farmaci generici rappresentano meno di un quarto (22,4%) del valore totale dei farmaci a brevetto scaduto, percentuale che e' in aumento ma che e' ancora inferiore rispetto a quella relativa ai volumi, a segnalare un prezzo unitario medio certamente piu' basso per i farmaci generici rispetto agli altri farmaci a brevetto scaduto". (AGI)