Roma - L'attenzione alla registrazione e alla cura del dolore nelle persone che accedono nelle strutture di Emergenza-Urgenza soffre di gravi carenze in Italia. Basta pensare che solo il 47 per cento dei Pronto soccorso ha formalizzato delle linee guida per la gestione del dolore in emergenza-urgenza contro il 66 per cento dei Dea di I livello e il 61 per cento dei Dea di II livello. Questi sono alcuni dei dati emersi nel monitoraggio civico e tecnico delle caratteristiche strutturali e organizzative dei servizi di emergenza-urgenza, condotto dal Tribunale per i Diritti del Malato di Cittadinanzattiva e dalla Societa' italiana della medicina di emergenza-urgenza. Cresce, seconda della complessita' della struttura, la presenza di formali procedure per la valutazione del dolore durante il triage: 60 per cento nei Pronto soccorso, 72 per cento nei Dea di I livello, 74 per cento nei Dea di II livello. La procedura di rivalutazione del dolore in tutto il percorso del paziente al Pronto soccorso viene svolta da poco piu' del 60 per cento delle strutture monitorate (60 per cento Pronto soccorso, 66 per cento Dea di I livello, 61 per cento Dea di II livello). Anche in questo caso i Dea di I e di II livello del Sud ne risultano maggiormente sprovvisti (38 per cento Dea di I livello, 41 per cento Dea di II livello). (AGI)
.