A che età si può fare una startup? Larry Page e Sergey Brin avevano 24 anni quando fondarono Google. Era il 1997. Mark Zuckerberg ne aveva quasi 20 quando fondò Facebook. Era il 2004. Questo vuol dire che l’età media si abbassa sempre di più? Probabilmente sì e ci sono pure alcune ottime ragioni perché ciò accade. Oggi infatti si può provare a lanciare la prima startup quando ancora si è ancora sui banchi di scuola. Lo dimostra il successo di una organizzazione chiamata Junior Achievement che promuove su scala globale la cultura dell’imprenditorialità fra gli studenti. In Italia ogni anno dal 2003 JA organizza una gara alla quale partecipano 18 mila ragazzi fra i 16 e i 19 anni che quest’anno hanno dato vita a 750 piccole imprese. Vincono le migliori startup, quindi quelle piccole imprese che hanno ingredienti di innovazione tali da farle diventare grandi in fretta. Quest’anno ha vinto MaCo Innovation, la startup dell’Istituto tecnico Malignani di Udine, i cui studenti hanno realizzato un burro di cacao piuttosto interessante. Si chiama Strishare, ed è un prodotto fatto da cera d’api, propoli, burro di karité e olio di mandorla che si utilizza grazie a tante strisce monodose. Il che rende il prodotto più igienico, più economico e meno sprecabile perché si può condividere fra più persone. Può sembrare una idea banale e magari lo è ma ricordatevi che spesso le grandi innovazioni sono semplici al limite dalla banalità ma se arrivano sul mercato al momento possono dare risultati clamorosi. E poi c’è il dato più importante: paradossalmente non conta se Strishare sarà o meno un successo, ma conta di più il fatto che un gruppo di ragazzi è partito da una idea, è riuscito a mettere assieme tutti i pezzi per realizzarla, e l’ha presentata al mercato. Perché startupper si nasce, ma un po’ anche si diventa. Iniziando a farlo e a sbagliare molto presto.L'impresa vincitrice: Strishare di MaCo Innovation JA - ITI " A. Malignani", Udine (sito:ipresslive.it)
Nella foto: The Walt Disney Company Italia Creativity Award è stato consegnato da Fabiola Bertinotti, Communication Director a Savor JA dell'ISITP Brambilla, Verrès (AO) (sito:ipresslive.it)
Il premio FedEx Express Access Award è stato consegnato da Vito Bernardi Managing Director Properties, Real Estate & Airport Relations Europe a EnerMemo dell’ISS Pacinotti Archimede di Roma (sito:ipresslive.it)
RIPA: la spazzola Rapida, Innovativa, Pratica e Accattivante di Nine JA - Istituto Maria Consolatrice, Milano (sito:ipresslive.it)
Baggy, un cestino per biciclette ripiegabile che si applica al portapacchi di qualsiasi tipo di bicicletta, di Bike Plus – Liceo scientifico statale Torelli, Pesaro (sito:ipresslive.it)
A che età si può fare una startup? Larry Page e Sergey Brin avevano 24 anni quando fondarono Google. Era il 1997. Mark Zuckerberg ne aveva quasi 20 quando fondò Facebook. Era il 2004. Questo vuol dire che l’età media si abbassa sempre di più? Probabilmente sì e ci sono pure alcune ottime ragioni perché ciò accade. Oggi infatti si può provare a lanciare la prima startup quando ancora si è ancora sui banchi di scuola. Lo dimostra il successo di una organizzazione chiamata Junior Achievement che promuove su scala globale la cultura dell’imprenditorialità fra gli studenti. In Italia ogni anno dal 2003 JA organizza una gara alla quale partecipano 18 mila ragazzi fra i 16 e i 19 anni che quest’anno hanno dato vita a 750 piccole imprese. Vincono le migliori startup, quindi quelle piccole imprese che hanno ingredienti di innovazione tali da farle diventare grandi in fretta. Quest’anno ha vinto MaCo Innovation, la startup dell’Istituto tecnico Malignani di Udine, i cui studenti hanno realizzato un burro di cacao piuttosto interessante. Si chiama Strishare, ed è un prodotto fatto da cera d’api, propoli, burro di karité e olio di mandorla che si utilizza grazie a tante strisce monodose. Il che rende il prodotto più igienico, più economico e meno sprecabile perché si può condividere fra più persone. Può sembrare una idea banale e magari lo è ma ricordatevi che spesso le grandi innovazioni sono semplici al limite dalla banalità ma se arrivano sul mercato al momento possono dare risultati clamorosi. E poi c’è il dato più importante: paradossalmente non conta se Strishare sarà o meno un successo, ma conta di più il fatto che un gruppo di ragazzi è partito da una idea, è riuscito a mettere assieme tutti i pezzi per realizzarla, e l’ha presentata al mercato. Perché startupper si nasce, ma un po’ anche si diventa. Iniziando a farlo e a sbagliare molto presto.L'impresa vincitrice: Strishare di MaCo Innovation JA - ITI " A. Malignani", Udine (sito:ipresslive.it)