Chiuso a Catania il G7 dei ragazzi. I commenti degli studenti
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Chiuso a Catania il G7 dei ragazzi. I commenti degli studenti

Chiuso a Catania il G7 dei ragazzi. I commenti degli studenti

 Salvatore Viaggio"Finalmente ho capito che cosa vorrò fare da grande, quale sarà la mia strada".
@  Foto: Festival di Geopolitica Salvatore Viaggio"Finalmente ho capito che cosa vorrò fare da grande, quale sarà la mia strada".
Maestri che scendono dalla cattedra e tornano sui banchi, a farsi interrogare dai ragazzi. Si è chiusa così,  nella sala consiliare del Comune di Catania, la prima edizione del Festival Internazionale di Geopolitica, Mare Liberum, organizzato dall'Associazione Diplomatici e dalla rivista Eastwest. Ruoli che si rovesciano, una sorta di mondo capovolto che ha vistoalcuni dei mille ragazzi partecipanti al progetto Mare Liberum, intervistare i loro "maestri", dal prefetto Francesco Paolo Tronca, all'ex Magistrato Giuseppe Ayala, da Bruno Montanari a Salvatore Carrubba.L'Europa che c'è, quella che i ragazzi vorrebbero e quale percorso costruire.La politica di oggi che non è quella che si vorrebbe. Il fervore che ha animato l'Ottocento e la sensazione di smarrimento degli anni contemporanei. Ma anche i valori che non tramontano, le speranze che non si spengono, il desiderio di costruire qualcosa di nuovo,  oltre i cliché sui ragazzi di oggi, forse un po' annoiati e parecchio distanti.Nella foto, Leandro Sciuto: "Porterò con me un bagaglio sostanziale. Qualcosa di importante su cui lavorare per costruire il nostro futuro".
@  Foto: Festival di GeopoliticaMaestri che scendono dalla cattedra e tornano sui banchi, a farsi interrogare dai ragazzi. Si è chiusa così,  nella sala consiliare del Comune di Catania, la prima edizione del Festival Internazionale di Geopolitica, Mare Liberum, organizzato dall'Associazione Diplomatici e dalla rivista Eastwest. Ruoli che si rovesciano, una sorta di mondo capovolto che ha vistoalcuni dei mille ragazzi partecipanti al progetto Mare Liberum, intervistare i loro "maestri", dal prefetto Francesco Paolo Tronca, all'ex Magistrato Giuseppe Ayala, da Bruno Montanari a Salvatore Carrubba.L'Europa che c'è, quella che i ragazzi vorrebbero e quale percorso costruire.La politica di oggi che non è quella che si vorrebbe. Il fervore che ha animato l'Ottocento e la sensazione di smarrimento degli anni contemporanei. Ma anche i valori che non tramontano, le speranze che non si spengono, il desiderio di costruire qualcosa di nuovo,  oltre i cliché sui ragazzi di oggi, forse un po' annoiati e parecchio distanti.Nella foto, Leandro Sciuto: "Porterò con me un bagaglio sostanziale. Qualcosa di importante su cui lavorare per costruire il nostro futuro".
 Stefano Savino"Con Mare Liberum ho capito l'importanza dell'impegno necessario per costruire il proprio percorso. Solo così sarà possibile creare una classe politica consapevole".
@  Foto: Festival di Geopolitica Stefano Savino"Con Mare Liberum ho capito l'importanza dell'impegno necessario per costruire il proprio percorso. Solo così sarà possibile creare una classe politica consapevole".
 Simone Mangia"Quest'esperienza ha arricchito tutti noi. È stata fondamentale soprattutto per chi, tra noi, fino ad oggi non ha avuto questa possibilità".
@  Foto: Festival di Geopolitica Simone Mangia"Quest'esperienza ha arricchito tutti noi. È stata fondamentale soprattutto per chi, tra noi, fino ad oggi non ha avuto questa possibilità".
 Tommaso Noce"Un'esperienza nuova e affascinante, ci siamo immersi in acque fino a ieri misteriose".
@   Foto: Festival di Geopolitica Tommaso Noce"Un'esperienza nuova e affascinante, ci siamo immersi in acque fino a ieri misteriose".
 Laura Savia"Noi studenti siamo spesso visti come vasi da riempire. Invece siamo fuochi da accendere. E questo insegnamento lo porterò sempre con me".
@  Foto: Festival di Geopolitica Laura Savia"Noi studenti siamo spesso visti come vasi da riempire. Invece siamo fuochi da accendere. E questo insegnamento lo porterò sempre con me".
 Erika Giacira"Finalmente abbiamo avuto una finestra aperta su ciò che avviene nel nostro Paese e in Europa. Qualcosa che noi ragazzi non avremmo saputo, senza questo progetto".
@  Foto: Festival di Geopolitica Erika Giacira"Finalmente abbiamo avuto una finestra aperta su ciò che avviene nel nostro Paese e in Europa. Qualcosa che noi ragazzi non avremmo saputo, senza questo progetto".
 Salvatore Viaggio"Finalmente ho capito che cosa vorrò fare da grande, quale sarà la mia strada".
@  Foto: Festival di Geopolitica Salvatore Viaggio"Finalmente ho capito che cosa vorrò fare da grande, quale sarà la mia strada".
Maestri che scendono dalla cattedra e tornano sui banchi, a farsi interrogare dai ragazzi. Si è chiusa così,  nella sala consiliare del Comune di Catania, la prima edizione del Festival Internazionale di Geopolitica, Mare Liberum, organizzato dall'Associazione Diplomatici e dalla rivista Eastwest. Ruoli che si rovesciano, una sorta di mondo capovolto che ha vistoalcuni dei mille ragazzi partecipanti al progetto Mare Liberum, intervistare i loro "maestri", dal prefetto Francesco Paolo Tronca, all'ex Magistrato Giuseppe Ayala, da Bruno Montanari a Salvatore Carrubba.L'Europa che c'è, quella che i ragazzi vorrebbero e quale percorso costruire.La politica di oggi che non è quella che si vorrebbe. Il fervore che ha animato l'Ottocento e la sensazione di smarrimento degli anni contemporanei. Ma anche i valori che non tramontano, le speranze che non si spengono, il desiderio di costruire qualcosa di nuovo,  oltre i cliché sui ragazzi di oggi, forse un po' annoiati e parecchio distanti.Nella foto, Leandro Sciuto: "Porterò con me un bagaglio sostanziale. Qualcosa di importante su cui lavorare per costruire il nostro futuro".
@  Foto: Festival di GeopoliticaMaestri che scendono dalla cattedra e tornano sui banchi, a farsi interrogare dai ragazzi. Si è chiusa così,  nella sala consiliare del Comune di Catania, la prima edizione del Festival Internazionale di Geopolitica, Mare Liberum, organizzato dall'Associazione Diplomatici e dalla rivista Eastwest. Ruoli che si rovesciano, una sorta di mondo capovolto che ha vistoalcuni dei mille ragazzi partecipanti al progetto Mare Liberum, intervistare i loro "maestri", dal prefetto Francesco Paolo Tronca, all'ex Magistrato Giuseppe Ayala, da Bruno Montanari a Salvatore Carrubba.L'Europa che c'è, quella che i ragazzi vorrebbero e quale percorso costruire.La politica di oggi che non è quella che si vorrebbe. Il fervore che ha animato l'Ottocento e la sensazione di smarrimento degli anni contemporanei. Ma anche i valori che non tramontano, le speranze che non si spengono, il desiderio di costruire qualcosa di nuovo,  oltre i cliché sui ragazzi di oggi, forse un po' annoiati e parecchio distanti.Nella foto, Leandro Sciuto: "Porterò con me un bagaglio sostanziale. Qualcosa di importante su cui lavorare per costruire il nostro futuro".
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