Trump, a Giustizia e Cia due 'falchi' conservatori
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Trump, a Giustizia e Cia due 'falchi' conservatori
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  • l'immigrazione clandestina
  • l'aborto
  • la parità per i gay
  • taglio della spesa pubblica
  • lotta senza quartiere alla criminalità.
  • le accuse di razzismo, che datano dagli anni '80 e gli sono costate tra l'altro una nomina come giudice federale: avrebbe apostrofato un suo subordinato di colore chiamandolo "boy", termine che significa sì 'ragazzo' ma anche, soprattutto al sud, 'garzone'.
  • una battuta di dubbio gusto sul conto del Ku-Klux-Klan, affermando che i membri dell'organizzazione xenofoba e suprematista "mi andavano bene, finché non ho saputo che fumano marijuana".
  • Hillary Rodham Clinton e i governanti democratici in genere
  • l'abolizione del trattato nucleare con l'Iran, "tanto disastroso con il principale Stato sostenitore del terrorismo al mondo".
  • diede l'endorsement a Trump senza troppa enfasi. Al punto da affidare la relativa dichiarazione a un oscuro portavoce. Forse per questo, si mormora a Capitol Hill, sarebbe stato il più lesto a dire di sì. Più che con il magnate, ha uno stretto rapporto con il suo vice, Mike Pence.
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