di Andrea Cauti @andreacauti
Roma - Stronca il candidato repubblicano alla Casa Bianca Donald Trump, ma non è tenero nemmeno con l'avversaria democratica Hilary Clinton né con il presidente uscente Barack Obama: come sua consuetudine Oliver Stone mena fendenti a destra e a manca e, ospite della Festa del Cinema di Roma, non salva proprio nessuno. "In Europa siete sconcertati da Trump - spiega il regista che oggi presenta all'Auditorium Parco della Musica il suo film 'Snowden' -. Io non credo possa farcela perché è troppo incoerente, ma dall'altra parte c'è Hillary Clinton, una donna che rappresenta il sistema, la mentalità Usa per cui 'o sei con me o sei contro di me'". Nel suo film sull'ex analista della Cia che ha rivelato al mondo il sistema di spionaggio dell'agenzia di sicurezza Nsa, Oliver Stone non è tenero con Obama. Secondo il regista, infatti, non ha mantenuto le promesse riformiste e ora "è più difficile per tutti raccontare la verità negli Stati Uniti". Rispetto a Obama, però, a giudizio di Oliver Stone, se le elezioni dell'8 novembre portassero alla Casa Bianca Hillary Clinton, non sarebbe un salto in avanti. "In lei non credo vi sia alcuno spirito riformista - spiega -. Se vincerà, inoltre, la sua presidenza sarà caratterizzata da una politica più dura, più militaresca, più ostile di Obama verso altri Paesi. Non dimentichiamo - conclude - che è lei la responsabile delle situazioni che si vivono in molti Paesi come l'Iraq, la Siria, la Libia o l'Honduras" . (AGI)