di Fabio Greco @fabiogreco
Washington - Donald Trump torna a ipotizzare che le prossime elezioni presidenziali siano "truccate". Lo aveva già detto lo scorso agosto durante un comizio a Columbus, in Ohio, ed è tornato a ripeterlo lunedì 10 ottobre in Pennsylvania, come riporta il Wall Street Journal. Staccato di circa 8 punti percentuali nei sondaggi da Hillary Clinton, il candidato repubblicano sembra voler accorciare la distanza con la rivale democratica in vista del prossimo 8 novembre, quando saranno aperti i seggi, imprimendo una sterzata cospirazionista alla propria campagna elettorale.
Così, dalle parti del suo staff circola sempre più il verbo "rig", ovvero manipolare, truccare. "Devo essere sincero, le elezioni saranno truccate" aveva affermato in Ohio - uno degli stati chiave perché da sempre in bilico (swing state) e perché assegna 18 grandi elettori sui 270 necessari per conquistare la Casa Bianca - e che i sondaggi accreditano all'ex segretario di Stato. E in Pennsylvania, qualche giorno dopo aveva replicato: "Possiamo perdere solo...se vi saranno frodi". Nelle stesse ore sul sito della campagna del candidato repubblicano il modulo per l'adesione volontaria veniva modificato nel titolo: "Aiutatemi a fermare Hillary la disonesta dal manipolare queste elezioni".
Quella che appare come l'ultima bizzarria è dunque il frutto di una strategia fissata da mesi in un documento di 13 pagine da Roger Stone, consulente del candidato republicano, in cui si suggerisce a quest'ultimo di proclamare che "il sistema è truccato contro i cittadini", mantra che Trump ripete oggi in un tweet, attaccando i giornali, considerati "disonesti" poiché avrebbero preso in poca considerazione le e-mail della candidata democratica svelate da Wikileaks: "Il sistema è truccato!".
Very little pick-up by the dishonest media of incredible information provided by WikiLeaks. So dishonest! Rigged system!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 12 ottobre 2016
Il tam tam fa leva, spiega il New Yorker in un articolo messo a punto nell'ambito di una serie dal titolo "Trump e la verità", su una 'paranoia' diffusa non solo tra i repubblicani ma in tutto l'elettorato: secondo un recente sondaggio del Washington Post la metà dei sostenitori di Trump crede che le prossime elezioni saranno segnate da brogli, e nel 2012 il Pew Research Center rilevava che solo il 31% degli americani confidava che quell'anno i voti fossero stati "accuratamente conteggiati". Quell'anno, quella notte, Trump scrisse un tweet: "Questa elezione e' una truffa".
Repubblicani dilaniati, democratici compatti
(AGI)