Washington - Tra Hillary Clinton e Donald Trump è stato un duello senza esclusione di colpi, con scambi al vetriolo come mai si erano visti nella campagna elettorale americana, ma senza colpi da ko. Anzi, a meno di un mese dal voto dell'8 novembre, il candidato repubblicano è riuscito a rintuzzare gli attacchi in seno al Partito Repubblicano ed è rimasto in pista. "La spavalda performance di Trump forse non stabilizzerà la sua candidatura, ma è destinata a mettere a tacere le affrettate speculazioni dei giorni scorsi, secondo cui potrebbe essere costretto a ritirarsi", ha scritto il New York Times.
Un duello di colpi bassi - FOTO - VIDEO
Secondo Larry Sabato, della Virginia University, il repubblicano "ha entusiasmato la sua base, fermato l'emorragia e rintuzzato gli sforzi del Gop di convincerlo a dimettersi". In quest'ottica si potrebbe dire che si è addirittura aggiudicato il confronto, come ha scritto il Financial Times: "Se si guarda al barometro delle attese, Trump ha vinto il secondo duello in tv: ci si attendeva che implodesse e non lo ha fatto. Invece che apparire imbarazzato, come sarebbe accaduto alla gran parte degli esseri umani dopo le rivelazioni delle ultime 48 ore, è rimasto fedele al suo motto: 'Mai spiegare, mai scusarsi'". Certo, "Trump ha fermato l'emorragia ma sanguina ancora", osserva Politico che peraltro bolla il dibattito come "il piu' brutto" della storia americana, "una no-stop di insulti e cattiverie": "Per 90 minuti - ha scritto il sito - i due si sono accusati a vicenda di essere bugiardi, inaffidabili e non adatti alla carica, confrontandosi non tanto sulle differenze programmatiche ma sui loro caratteri".
Adesso, occorre attendere nuovi sondaggi più ragionati: il primo, a caldo, della Cnn/Orc, ha dato la vittoria a Clinton (57 contro 34%). Secondo la Cnn, però, "la performance di Trump, pur se ha rincuorato la sua base e frenato il tracollo, ha fatto poco per immagazzinare nuovi elettori, soprattutto donne". "Qualunque fossero le sue chance di andare ancora alla Casa Bianca, sono in gran parte evaporate domenica sera. Al termine dei 10 giorni peggiori di una campagna elettorale della storia più recente, Trump aveva un disperato bisogno di vincere. E' andato meglio che nel primo dibattito e Hillary non è apparsa così imponente. Ma anche così ha perso la sua occasione". "E l'ha persa grazie a una serie di bizzarri momenti: prima del dibattito si è presentato con le quattro donne accusatrici di Bill Clinton, ma non le ha mai utilizzate nel dibattito; le scuse per il video con le battute volgari sono state limitate e un po' sprezzanti. E infine, al danno ha aggiunto la beffa, con la minaccia di mandare Hillary in galera, qualora diventasse presidente. Ma se avesse passato mezz'ora a studiare, avrebbe saputo che un presidente può richiedere, ma non ordinare, al ministro della Giustizia di nominare un procuratore speciale". (AGI)