Houston - E' bufera sul candidato repubblicano Donald Trump a un mese dall'Election Day. "Non posso giustificare le sue parole e non posso difenderle" così il candidato repubblicano alla vicepresidenza Mike Pence rompe il silenzio con una dichiarazione estremamente dura, ricorrendo a termini che sembrano preannunciare un possibile addio a Trump. Pence ha poi aggiunto che il dibattito con la rivale democratica Hillary Clinton, perso dal candidato del Grand Old Party (Gop) sarebbe stata un'opportunità "per dimostrare cosa ha nel suo cuore" che ha sprecato.
Alla vigilia del secondo dibattito presidenziale di domenica, la bomba politica è ormai scoppiata e le oltraggiose dichiarazioni di Trump contro le donne rischiano di diventare un punto di non ritorno. Nel video diffuso dal Washington Post, risalente al 2005, il tycoon si vanta delle sue conquiste femminili con un linguaggio sessista e volgare. "Alle donne, se sei uno che conta, puoi fare tutto quello che vuoi", è la frase choc del miliardario che scatena una vespaio di polemiche.
Trump ha cercato di correre ai ripari, promettendo che sara' "un uomo migliore". Soprattutto ha accusato l'ex presidente Bill Clinton, il marito della rivale democratica Hillary, di aver fatto di peggio. Mi scuso con chiunque si sia sentito offeso". E' stata l'iniziale replica di Trump affidata ad un comunicato. "Non ho mai detto di essere perfetto...ho detto queste cose, ho sbagliato e mi scuso. Più tardi, citato dal Wall Street Journal, ha chiarito che non farà alcuna marcia indietro: "Le chance che io molli sono zero" perche' "sto ricevendo un sostegno incredibile". Trump gioca la carta della vittima e su twitter accusa: "i media e l'estabilishment davvero mi vogliono fuori dalla corsa. Ma - scivre al lettere maiuscole - IO NON ABBADONAERO' MAI LA CORSA, NON PERMETTERO' MAI CHE I MIAI SOSTENITORI SIANO DELUSI".
The media and establishment want me out of the race so badly - I WILL NEVER DROP OUT OF THE RACE, WILL NEVER LET MY SUPPORTERS DOWN! #MAGA
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 8 ottobre 2016
HILLARY: "E' RACCAPRICCIANTE"
"E' raccapricciante: non possiamo permetterci che quest'uomo diventi presidente". Cosi' Hillary Clinton via Twitter, commentando le dichiarazioni del rivale.
Women have the power to stop Trump.https://t.co/tTgeqy51PUhttps://t.co/VH3woeAf9Q pic.twitter.com/NjvbkPsjPR
— Hillary Clinton (@HillaryClinton) 7 ottobre 2016
E' lunga la lista dei repubblicani eccellenti che hanno preso le distanze dal magnate newyorkese, alle prese in queste ore con la peggiore patata bollente dall'inizio della campagna. Fra i tanti attacchi, spicca quello - feroce - di Robert De Niro che, in un video diventato subito virale, si scatena: "è un maiale e gli vorrei dare un pugno in faccia".
Quando Trump si vantò "Lady Diana? Avrei potuto farmela"
"E' cosi' ciecamente stupido, è un cane, un maiale, uno scemo che non sa di cosa parli", affonda l'attore, tornato sul ring come ai tempi di 'Toro Scatenato'. "Non fa il suo lavoro, non gliene frega niente, non paga le tasse, prende per il culo la società, è un idiota, è un disatro nazionale", aggiunge. Trump, sottolinea ancora De Niro, "è motivo di imbarazzo per il Paese, mi fa arrabbiare così tanto, è una persona che prende a pugni in faccia la gente e io lo prenderei a pugni in faccia". La star di Hollywood conclude il suo attacco con un invito a votare per la Clinton "se siete proccupati per il futuro".
Anche Schwarzenegger lo scarica. L'ex governatore repubblicano della California, con una fede nel partito dell'elefantino che non ha mai vacillato, in un messaggio su Twitter ha annunciato che "per la prima volta da quando sono diventato cittadino (americano, ndr) nel 1983, non voterò per il candidato repubblicano alla presidenza", Donald Trump. "Così come sono fiero di etichettarmi repubblicano, c'è un'etichetta a cui tengo sopra ogni altra cosa, americano. Quindi voglio prendere un momento oggi per ricordare ai miei colleghi repubblicani che non solo è accettabile preferire il tuo Paese al tuo partito, è un dovere".
Schwarzenegger non ha precisato se e come voterà, "come molti americani, sono confuso da questa elezione, non so ancora come esattamente voterò il mese prossimo". Ma una certezza c'è, ed è che il voto non andrà a Trump.
As proud as I am to label myself a Republican, there is one label that I hold above all else - American. My full statement: pic.twitter.com/biRvY8S3aZ
— Arnold (@Schwarzenegger) 8 ottobre 2016
Le donne sono dalla parte dell'ex first lady, come conferma anche l'ultimo sondaggio della Quinnipiac University che vede l'ex Segretario di stato in testa con il 45% dei consensi contro il 40% del rivale repubblicano.
SE SEI UNA STAR, ALLE DONNE PUOI FARE DI TUTTO
"Le afferro per le parti intime...quando sei una star te lo fanno fare. Ti fanno fare di tutto", dice Trump, nel video incriminato, al conduttore televisivo Billy Bush, cugino di primo grado di Jeb Bush - ex rivale del miliardario alle primarie Gop - e dell'ex presidente George W. Bush. Trump racconta in modo greve anche di un tentativo di conquista non andato a buon fine. "Ci ho provato ma e' andata male. Ho cercato di farmela ma era sposata. Ci ho provato con lei come si fa con una passeggiatrice ma non ci sono riuscito".
LA MOGLIE "PAROLE OFFENSIVE, MA ACCETTATE LE SUE SCUSE"
Ultima in ordine di tempo anche la moglie di Donal Trump, la slovena Melania Knauss, 46 anni, ha bollato come "inaccettabili e offensive" i commenti del novello marito - lo aveva spostato appena 8 mesi prima. Melania però consapevole del suo ruolo, allo stesso tempo ha esortato gli elettori ad accettare le scuse del marito. "Le parole di mio marito sono inaccettabili ed offensive per me. Queste non rappresentano l'uomo che conosco. Lui ha il cuore e la mente di un leader e spero che la gente accetterà le sue scuse come o fatto io e si concentrerà sugli importanti problemi che la nostra nazione ed il mondo deve affrontare".
Hillary vs. Trump, timeline dello scontro
LE REAZIONI GOP
Coro unanime di condanna da parte dell'establishment Gop per le parole di Trump. Nessuno pero' gli ha formalmente revocato il suo appoggio tranne il governatore dello Utah, Gary Herbert. "Sebbene io non possa votare per Hillary Clinton - ha spiegato - non votero' per Trump". Lo speaker della Camera Paul Ryan, il repubblicano piu' potente del Congresso, si e' definito "nauseato" per cio' che ha ascoltato.
As the grandfather of two precious girls, I find that no apology can excuse away Donald Trump's reprehensible comments degrading women.
— Jeb Bush (@JebBush) 7 ottobre 2016
"Le donne vanno sostenute e riverite. Spero che il signor Trump consideri questa situazione con la serieta' che merita e lavori per dimostrare al Paese di avere piu' rispetto di quanto questo video non suggerisca. Nel frattempo non partecipera' piu' all'evento di domani in Wisconsin", ha affermato Ryan, senza revocargli l'endorsement ma rimangiandosi l'offerta a salire sul palco insieme. Altrettanto dure le critiche del senatore John McCain, candidato repubblicano alla presidenza nel 2008, e degli ex rivali alle primarie, Ted Cruz e Marco Rubio, che per il momento restano al suo fianco.
GLI HACKER DI MOSCA PER INFLUENZARE IL VOTO
L'amministrazione americana ha formalmente accusato il governo russo di essere dietro agli attacchi informatici che hanno colpito le organizzazioni politiche americane "per interferire con il processo elettorale Usa". Il segretario alla Sicurezza Interna, Jeh Johnson, e il direttore della National Intelligence, James Chapper, sostengono in una nota congiunta che "solo alti ufficiali russi possono aver autorizzato simili azioni".
BARACK OBAMA DA' IL BUON ESEMPIO
L'early voting, cioe' il voto anticipato consentito in 36 stati americani, piu' il Distretto di Columbia, e' gia' partito e il presidente Barack Obama ne ha approfittato. Ha votato ieri nel suo seggio a Chicago, in Illinois. "Non possono vedere per chi sto votando, vero?", ha scherzato l'inquilino della Casa Bianca che nelle ultime settimane si e' molto prodigato non solo a sostegno di Hillary ma anche per promuovere il voto anticipato. l Nel 2012 furono 40 milioni gli americani che decisero di avvalersene.
LA SCOMMESSA RECORD
Il bookmaker britannico William Hill ha annunciato di aver accettato la piu' grande scommessa mai fatta sulle elezioni americane. Lo scrive il Time, precisando che una donna di 46 anni ha puntato 615.862 dollari sulla vittoria di Hillary Clinton.
I PROSSIMI APPUNTAMENTI
Saltato l'evento in Wisconsin per Donald Trump, il prossimo appuntamento e' per domenica nell'arena di St. Louis, in Missouri, dove si svolgera' il secondo faccia a faccia con Hillary Clinton. (AGI)