Washington - La 'corsa dei vecchietti'. La sfida per la Casa Bianca tra Hillary Clinton e Donald Trump parte gia' con un primato: i due, insieme, formano la coppia di candidati con piu' anni sulle spalle. Nel giorno dell'Election Day, il 6 novembre, lei ne avra' infatti 69 (li compira' il 26 ottobre) mentre lui avra' gia' spento 70 candeline (il compleanno e' mercoledi' prossimo). Solo in tre casi della storia americana, come ricorda The Hill, la media dei candidati presidenziali e' arrivata a 64 anni: nel 1848, nel 1980 e nel 1984.
Ma mai si era toccata quota 69,5, l'eta' media del ticket Clinton-Trump. Se si pensa che Barack Obama aveva solo 47 anni quando arrivo' alla Casa Bianca nel 2008 (e i capelli neri poi divenuti sale e pepe), Bill Clinton arrivava a 46 quando fu eletto nel 1992 e George Bush era 54enne al suo primo mandato nel 2000, i due sembrano ancora piu' d'antan. Tanto che The Donald, qualora la sfangasse, sarebbe il piu' anziano presidente degli Stati Uniti, battendo il record di Ronald Reagan, inquilino della Casa Bianca nel 1980 all'eta' di 69 anni. Il problema riguarda soprattutto l'ipotesi di un secondo mandato anche se proprio Reagan dimostro' che la cosa era assolutamente fattibile. Prima, osserva Jim McDermott, democratico in pensione e supporter della Clinton, "si sarebbe detto che correre per la Casa Bianca dopo i 65 anni era impossibile. Ma dopo di lui, non piu'". I tempi, peraltro sono cambiati e "i 70enni di oggi sono i nuovi 60enni".
Come se non bastasse, ad 'appesantire' lo scenario vi e' il 'terzo incomodo' Bernie Sanders, il piu' vecchio in gara nelle primarie con le sue 74 primavere e ancora non ritiratosi. Il suo percorso e' stato tra i piu' sorprendenti proprio perche' l'attempato socialista, come si autodefinisce, ha galvanizzato soprattutto l'elettorato giovane.
E, in effetti, l'eta' sembra aver giocato un ruolo chiave in questa cavalcata verso le presidenziali di novembre. Al punto che, secondo McDermott, se il 44enne senatore della Florida Marco Rubio avesse avuto qualche anno in piu', forse avrebbe avuto maggiori chance di vincere. "Gli elettori hanno pensato: questo ragazzino e' troppo acerbo. Vai casa e fatti venire i capelli grigi". "Di questi tempi, con sofferenze economiche e conflitti nel mondo, abbiamo bisogno di qualcuno d'esperienza", aggiunge il deputato democratico Lacy Clay.
Quanto ai diretti interessati, si sono premuniti entrambi di diffondere notizie sulla loro condizione di salute proprio per fugare ogni perplessita' in merito. E non hanno rinunciato a qualche colpo basso. Trump, in particolare, ha piu' volte affermato che Hillary - ricoverata nel 2012 per un caduta a cui segui' una trombosi - "non ha la forza ne' la resistenza per fare il presidente". Il magnate - che si e' fatto ispezionare in pubblico i biondissimi capelli per dimostrare che non porta un toupee - ha a sua volta accusato la rivale di indossare una parrucca. "Non lo e' affatto, glielo assicuro", e' stata la secca replica della Clinton. Il 'penalty' dell'eta', tuttavia, stavolta gioca a favore di Hillary (e sarebbe una prima per il mondo femminile). Non a caso Trump ha fatto di tutto per mostrarsi macho e giovanile. L'ex segretario di Stato, invece, ha valorizzato il suo ruolo di nonna e leader d'esperienza. "L'eta' lavora a suo favore", commenta Stephen Hess, esperto di politica del Brookings Institution. "E' in linea con la sua narrativa". (AGI)