Roma - Donald Trump sara' ora alle prese con la scelta del suo vice nella corsa alla Casa Bianca e il magnate ha assicurato che il prescelto sara' una figura d'esperienza, un politico di professione. Dopo il trionfo nelle primarie in Indiana e il ritiro del rivale Ted Cruz, il miliardario newyorkese, in una intervista alla MSNBC, ha vantato la sua bravura nel "negoziare", ma ha agiunto, "ho bisogno di qualcuno che mi aiuti con la legislazione, un amico dei senatori". Solitamente, ricordano i media americani, il vicepresidente e' una figura quasi ininfluente e di poco spessore, con qualche eccezione, come ad esempio l'attuale n. 2 di Barack Obama, Joe Biden, uno dei piu' attivi degli ultimi decenni. E in tanti scommettono che anche Trump puntera' su un personaggio di rilievo, una figura che possa bilanciare la sua tendenza a scivolare nelle gaffe, soprattutto in quelle in campo sessista e xenofobo. E allora i bene informati forniscono una lunga rosa di papabili.
Susana Martinez, governatore del New Mexico, potrebbe aiutare Trump a guadagnare terreno in due fette dell'elettorato dove si muove con difficolta': i latinos e le donne. Martinez ha sostenuto Marco Rubio finche' e' stato in corsa, ma accetterebbe di buon grado il ticket con Donald. Joe Scarborough, avvocato, conduttore televisivo della trasmissione 'Morning Joe' (MSNBC). Ben Carson: la breve apparizione tra i candidati repubblicani alla nomination ha un po' offuscato la sua figura, su cui pero' Trump potrebbe puntare per unire il partito intorno al ticket. Stessa funzione potrebbe avere Marco Rubio, con il quale il tycoon si e' spesso scontrato durante questa campagna elettorale.
Tom Ridge, capo della Homeland Security, potrebbe essere una freccia importante nell'arco di qualsiasi presidente nella lotta contro l'Isis e per le strategie di stabilizzazione del Medio Oriente. Oltre che l'uomo giusto per colmare l'inesperienza di Trump in politica estera. Joni Ernst: senatrice dell'Iowa eletta sulla scia di un'ondata populista simile a quella che ha permesso a Trump di sbarazzarsi di tutti gli altri candidati. Spesso non ha pubblicamente gradito i commenti del miliardario sulle donne. Newt Gingrich: sostenitore dichiarato di Trump da mesi, potrebbe rinforzare lo spessore politico del ticket. Non si esclude l'ipotesi John Kasich, con il quale Trump non si e' mai veramente scontrato nella corsa alla nomination. Chris Christie: la sua popolarita' ha toccato il fondo dal momento in cui, a sorpresa, ha dichiarato sostegno a Trump dopo essersi ritirato dalla corsa. "E' fantastico", ha piu' volte affermato Trump parlando di lui, oltre ad essere il politico di professione corrispondente al profilo. Qualche giorno fa era in cima a una lista del Washington Post, nella quale fuguravano anche Rubio (quinto) Kasich (quarto), Ernst (terzo) e Rick Scotta, governatore della Florida che ha sempre sostenuto il tycoon. (AGI)