New York - Riuscira' Donald Trump ad addomesticare un Grand Old Party che lo vede come fumo negli occhi? E le minoranze - messicani e neri in primis - saranno disposte a votarlo per la Casa Bianca? E ancora: chi scegliera' come suo vice nel ticket presidenziale? All'indomani della netta vittoria del miliardario in Indiana, i giochi in casa repubblicana sembrano ormai fatti, con l'odiato-amato Donald ormai sulla rampa di lancio per la nomination presidenziale. Molte incognite, tuttavia, gravano ancora sul suo cammino verso una possibile elezione a presidente. Ecco le cinque principali:
- I REPUBBLICANI #NEVERTRUMP POTRANNO MAI SOSTENERLO (DAVVERO)?
Come sottolinea la Cnn, il presidente della Republican National Committee, Reince Priebus, ha decretato Trump "probabile candidato", a dire il candidato di fatto. E ha lanciato un appello al partito, esortandolo a unirsi per sconfiggere Hillary Clinton, con tanto di hashtag #NeverClinton. Molti big del Gop, tuttavia, l'hanno giurata al tycoon e i super Pac anti-Trump continuano a versare monete sonanti per oscurare il suo personaggio: si calcola che siano andati gia' in fumo 75 milioni di dollari.
- HA FATTO TERRA BRUCIATA CON LE MINORANZE?
Dal primo giorno di campagna elettorale il magnate non e' stato tenero con le minoranze, il cui voto e' stato determinante per portare Barack Obama alla Casa Bianca. Trump ha definito i messicani "stupratori e trafficanti", inimicandosi anche gli islamici con l'idea - che ha fato indignare mezzo mondo - di non farli entrare in America. L'uomo e' tuttavia convinto di poter conquistare anche neri e ispanici, come confermato da lui stesso nel discorso dopo la vittoria in Indiana. "Avremo grandi rapporti con gli ispanici. Sono stati incredibili con me. Vogliono lavoro. Anche gli afro-americani vogliono lavoro".
- LE DONNE LO AMANO O LO ODIANO?
Altro motivo di preoccupazione tra le fila del Gop e' il rapporto fra Trump e il gentil sesso. I litigi in tv con l'anchorwoman Megyn Kelly, con l'allusione al suo ciclo mestruale, certo non hanno aiutato. E quando il miliardario afferma che se Hillary "fosse un uomo, non prenderebbe nemmeno il 5%", non porta acqua al suo mulino. Le alte e bionde signore di famiglia, dalla terza e attuale moglie, Melania, alla figlia Ivanka, non fanno grande simpatia con il loro aspetto patinato. Lui, inossidabile come sempre, guarda avanti: "ho vinto con le donne. Mi piace vincere con le donne", ha assicurato martedi' dopo l'incoronazione di fatto in Indiana.
- A CLEVELAND SI SCATENERANNO I CONTESTATORI?
Ai comizi di Trump non manca mai il contestatore, trascinato via in malo modo dai fan inferociti. Il tycoon ama questo genere di rappresentazioni e incoraggia la folla con una retorica da "bullo". "Rimpiango i tempi in cui li si mandava fuori in barella", aveva detto a febbraio in un comizio a Las Vegas interrotto dal solito 'scocciatore'. A marzo era stato addirittura costretto ad annullare un evento a Chicago a causa delle proetste. Ora i repubblicani temono uno scenario da 'farwest' anche a Cleveland, dove a luglio si svolgera' la convention del Gop. Che succederebbe se centinaia di manifestanti mettessero l'Ohio a ferro e fuoco?
- CHI SARA' IL SUO VICE?
Il toto-vice e' gia' scattato, tanto piu' che lo stesso magnate ha assicurato che il prescelto sara' una figura d'esperienza, un politico di professione. In tanti scommettono che alla fine puntera' su un personaggio di rilievo, una figura che possa bilanciare la sua tendenza a scivolare nelle gaffe. Tra i papabili compare anche Susana Martinez, governatrice del New Mexico, donna ed esponente della comunita' latina, nonche' ex sostenitrice di Marco Rubio. A fine aprile la Martinez si era definita "offesa" dalle frasi anti-immigrati di Trump. Se accettasse di entrare nel ticket presidenziale, potrebbe essere l'asso nella manica di Trump. (AGI)