Charleston (Usa) - Sabato elettorale negli Usa con la terza tappa delle primarie per la nomination presidenziale. Stavolta repubblicani e democratici si sfideranno in Stati diversi: i primi saranno impegnati nelle primarie in South Carolina mentre i secondi si confronteranno nei caucus in Nevada. La prossima settimana avverra' il contrario: i candidati del Gop si sfideranno martedi' in Nevada mentre i dem scenderanno in campo sabato in South Carolina. Nel Grand Old Party e' ancora Donald Trump a guidare i sondaggi con il 28% (secondo un rilevamento Nbc-Wall Street Journal), anche se ha perso terreno a livello nazionale e lo 'scontro' con Papa Francesco non gli ha certo giovato. Per il tycoon una vittoria in South Carolina vorrebbe dire consolidare il 'momentum' in vista del super-tuesday del primo marzo, quando voteranno una dozzina di Stati e saranno in palio circa un quarto dei delegati. "E' il momento cruciale", ha ricordato il magnate ai suoi fan durante un evento a North Charleston. "Non voglio il vostro denaro, ma il vostro voto".
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Ted Cruz viene accreditato come secondo con il 23% mentre Marco Rubio e' dato al 15%, seguito da Jeb Bush al 13%. Ma, considerata la particolare conformazione dell'elettorato in South Carolina - con una forte predominanza dei cosiddetti colletti blu evangelici -, e' soprattutto il senatore texano a poter riservare sorprese, come gia' fatto con la vittoria a sorpresa nei caucus in Iowa.
Diverso lo scenario per i due democratici in Nevada. Qui Hillary Clinton e Bernie Sanders si contenderanno soprattutto i voti delle minoranze - ispanici innanzitutto ma anche neri e asiatici - che rappresentano circa la meta' della popolazione dello Stato. L'ex First Lady ha corteggiato soprattutto i latinos che lavorano negli hotel e nei casino' di Las Vegas, visitando il Caesars Palace, l'Mgm Grand e il Paris, e promettendo un percorso di rapida cittadinanza per gli illegali.
Nei giorni passati la Clinton aveva attaccato duramente il 'socialista' Sanders sul tema, ricordando che, nel 2007, lo sfidante voto' contro una riforma globale dell'immigrazione. Il senatore del Vermonth si e' difeso sostenendo che le grandi organizzazioni di latino-americani si erano opposte a quella riforma perche' rischiava di portare allo sfruttamento dei lavoratori. L'ex segretario di Stato parte leggermente favorita nei sondaggi rispetto a Sanders; venerdi', inoltre, ha ricevuto il pesante endorsement del democratico James Clyburn, potente deputato del South Carolina e afroamericano veterano del Congresso. (AGI)