La Valletta - L'ambiente puo' essere il punto di partenza per il ritorno della fiducia nel progetto europeo: e' la convinzione del commissario all'Ambiente e alle questioni marittime Karmenu Vella, intervistato dall'AGI nella sua Malta, in occasione dell'inizio della presidenza maltese del Consiglio Ue. In questo periodo, secondo il sessantaseienne rappresentante del piu' piccolo paese Ue nell'esecutivo comunitario, l'Europa viene messa alla prova. "Sono fiducioso che l'Ue, i suoi leader, le istituzioni, si stiano muovendo nella direzione giusta. Un criterio essenziale e' quello di migliorare il nostro legame con i cittadini. Come la presidenza maltese appena iniziata, ci stiamo concentrando sui grandi temi, immigrazione, sicurezza, mercato unico. Il segreto e' mostrare quanto l'Europa sta facendo in ciascuno di questi settori, in modo che la gente capisca. Alle persone interessano sicurezza, lavoro e prosperita'". Ma proprio l'ambiente, di cui Vella ha la responsabilita', puo' essere il tema da cui partire per riconquistare la fiducia. "Nelle questioni ambientali abbiamo fatto passi avanti importanti su qualita' dell'aria, economia circolare e protezione della natura. Il vantaggio di queste decisioni e' che sono immediatamente comprensibili". - Prossimamente la Commissione presentera' nuove proposte sull'Economia circolare: quali sono gli obiettivi e le misure da adottare per raggiungerli?
"L'obiettivo finale dell'economia circolare e' ridurre le perdite di risorse, da raggiungere facendo circolare materiali e prodotti nell'economia per piu' tempo possibile. Non si tratta solo di riciclare: ma dell'intero ciclo vitale dei prodotti. Dobbiamo allontanarci dalla mentalita' dell'usa e getta. Con il pacchetto sull'economia circolare, che la Commissione ha messo sul tavolo nel dicembre 2015, abbiamo avviato un piano di azione complessivo per l'intero ciclo vitale dei prodotti, dall'estrazione alla produzione e dal consumo alla gestione dei rifiuti e del mercato per le materie prime secondarie. Queste proposte legislative, che speriamo siano adottate entro quest'anno, rivedono gli obiettivi nazionali di riciclaggio e smaltimento dei rifiuti. Entro il 2030, il 65% dei rifiuti urbani e il 75% degli imballaggi dovranno essere riciclati, con non piu' del 10% da smaltire in discarica. Sempre nel 2017, affronteremo la questione degli sprechi energetici e proporremo misure per il riutilizzo dell'acqua, una strategia sulla plastica e un quadro di controllo per l'economia circolare. La nostra "settimana verde" sara' quest'anno centrata sull'occupazione che l'economia circolare puo' creare".
- La Commissione sta mettendo a punto una proposta per limitare l'inquinamento della plastica nel mare. Ci puo' anticipare qualcosa?
"Senza una risposta decisiva globale, di qui al 2050 negli oceani del mondo ci sara' tanta plastica quanti pesci. Dobbiamo ridurre i rifiuti in mare del 30% entro il 2020. L'approccio migliore e' quello di risolvere il problema a terra, prima che i rifiuti arrivino al mare. La nuova proposta sulla gestione dei rifiuti, assieme all'attuazione delle norme legislative Ue gia' in vigore, dovrebbe ridurre in modo significativo la presenza di rifiuti in mare migliorando la gestione dei rifiuti in plastica in Ue. I paesi dell'Unione devono anche sviluppare piani di azione nazionale per incoraggiare le navi a gestire correttamente i propri scarichi. Alcuni dei progetti potranno essere cofinanziati con fondi Ue. Entro la fine del 2017, adotteremo una "strategia sulla plastica" nell'ambito del pacchetto sull'economia circolare con una particolare attenzione alla plastica in mare. Bisogna riciclare di piu' e anche migliorare la qualita' del materiale da riciclare. L'industria chimica ha certamente un ruolo chiave da giocare nella prevenzione della creazione di rifiuti e nel produrre materiali piu' facilmente riciclabili. Malta organizzera' in ottobre una conferenza sul "nostro oceano": i rifiuti in mare saranno al centro del dibattito".