Bruxelles - Arriva l'Erasmus dei lavoratori. La Commissione europea ha proposto l'istituzione di un programma di scambi all'estero per la formazione e l'apprendistato dei giovani europei. Il nuovo programma partira' a gennaio 2017, si chiamera' 'ErasmusPro' e si affianchera' al gia' noto 'Erasmus+', il programma per lo studio universitario in un altro Paese dell'Ue. L'iniziativa dell'esecutivo comunitario si inquadra nel pacchetto di azioni per la promozione dell'occupazione giovanile. Oggi la Commissione ha confermato il suo impegno contro la disoccupazione giovanile, con un pacchetto di misure che comprende anche l'istituzione del servizio civile comune. Il pacchetto "investire nei giovani europei" si concentra su quattro aree considerate di importanza strategica: occupazione, mobilita', partecipazione, istruzione e formazione. Ecco quindi ErasmusPro, concepito per sostenere tirocini all'estero di lunga durata (da 6 a 12 mesi). L'esecutivo comunitario considera di poter creare 50mila apprendistati tra il il 2017 e il 2020, che si aggiungeranno ai 650mila tirocini brevi attualmente finanziati con i fondi di Erasmus+. Il nuovo programma comunitario e' stato deciso sulla scia dei risultati raggiunti con l'iniziativa giovani, la politica di sostegno all'occupazione dei cittadini Ue di eta' compresa tra i 15 e i 24 anni, ed estesa fino a 29 anni in alcuni Stati tra cui l'Italia. Da quando l'Iniziativa giovani e' stata lanciata, nel 2013, la Commissione stima che circa 14 milioni di giovani abbiano fatto domanda di partecipazione e circa nove milioni hanno ricevuto un'offerta di lavoro o di formazione professionale. Oggi si contano 1,6 milioni di disoccupati in meno e 900mila inattivi in meno, rivendica la Commissione, dati alla mano. In settembre, l'esecutivo ha gia' proposto lo stanziamento di altri due miliardi di euro.